Il «porta-a-porta» non è un lusso
Scopo primario è ridurre i rifiuti. Perini, IdV Ripe: "non si può più rimandare"
L’estensione del servizio di raccolta dei rifiuti differenziati porta-a-porta su tutto il territorio comunale è una conquista di civiltà, non può essere considerato un lusso rimandabile a tempi migliori, perché la produzione abnorme dei rifiuti è un altro aspetto di quel processo economico fondato sulla massimizzazione dei profitti mediante l’esasperato consumo del prodotto e delle risorse naturali, un sistema economico crollato sebbene si cerchi disperatamente di non vederlo.
Da osservatori dei lavori del Consiglio di Ripe siamo in dissenso con l’idea della minoranza per cui il problema dei rifiuti si possa rimandare perché secondario, così non è. Il confronto sulle tariffe andrebbe invece inquadrato meglio nell’ambito della attuale organizzazione della raccolta dei rifiuti in seno al Cir33 e alle ditte appaltanti i lavori: il Cir33 non procede direttamente alla raccolta con suoi mezzi ed uomini. I Sindaci, specialmente dei comuni minori, potrebbero affrontare il servizio della raccolta in un’ottica un po’ più collegiale, su area ampia, e prodigarsi affinché si dimostri una maggior capacità contrattuale con la ditta appaltante circa le tariffe ed il servizio. Come noto, l’unione fa la forza.
Apprezzando allora il coraggio della Giunta sul cambio epocale della gestione dei rifiuti, speriamo anche in un impegno dell’Assessorato alla Cultura perché si prodighi con le associazioni ambientali ed i circoli culturali del territorio comunale nel diffondere il corretto approccio al rifiuto.
Tutti dobbiamo chiederci se la quantità dei rifiuti generata sia davvero una conseguenza inevitabile della produzione industriale e del consumo di massa. Se l’obiettivo immediato è il riciclo dei rifiuti differenziati, perché le materie prime così profondamente trasformate non possono tornare semplicemente in Natura, e forse è pure fuorviante in quest’ottica il termine “riciclo”, allora lo scopo primario da ottenere con tutti gli attori della società locale è la riduzione dei rifiuti, della loro pericolosità e dei beni quasi nati apposta già rifiuti, come l’usa-e-getta. La via del cambiamento passa però anche dalle scelte dei consumatori che dovrebbero essere più critiche, meno suggestionati dai tanti “specchietti per le allodole”
Non si dimentichi che la Regione Marche ha congelato la discarica di Filottrano per evitare che 3 discariche insistessero in appena 4-5 chilometri assieme all’impianto di Appignano e a quello di Fosso Mabiglia nel comune di Cingoli. Per non essere sommersi dai nostri rifiuti la soluzione è non produrli, è il risparmio: il valore che meglio identifica la gente delle Marche.
da Idv Ripe
Il discorso è semplice, a livello di principio. A mo' di sommario: lo scopo ideale è la produzione di rifiuti zero, ciò si può ottenere cambiando o rendendo più consapevoli consumatori sulle scelte di acquisto (e quindi abitudine di vita) e produttori (modi di produzione e vendita e vita del prodotto). Ci vuole una generazione (forse). Nel frattempo, dopo l'acquisto, bisogna anche autoeducarci al corretto smaltimento cosa che il porta-a-porta può fare perchè la persona prende necessariamente in mano la sua concreta produzione di rifiuti (tutti avranno visto che il sacco della plastica-metalli è quello più grosso -e problematico- con successive, forse, considerazioni). Il porta-a-porta è autoeducazione civica locale. Secondariamente, anche se Ripe non è messo male (rispetto a Napoli? o ad Ancona?) non si può crogiolare in questo e facendo parte del Cir33 questa scelta che ha fatto l'amministrazione (perchè noi, come lei probabilmente, siamo solo osservatori e non stiamo in Consiglio) deve andare di pari passo verso un'analisi critica con gli altri Sindaci del sistema rifiuti al fine di certe migliorie, a cominciare per esempio dalla TIA effettiva e non normalizzata statisticamente. Va da se, inoltre, che le famiglie numerose possono produrre più rifiuti e giustamente pagheranno di più, perchè l'idea che le famiglie numerose siano tutte povere con la crisi di natalità orami perenne è un puro pregiudizio. Ciononostante ci saranno, e dovranno essere indivuati, eventuali sconti per la famiglie numerose a basso reddito o basso Isee. Ma chi produce più rifiuti come idea è giusto e corretto che paghi di più.
L'idea dell'urgenza ecc. è una scelta politica, e potrebbe non coincidiere con le sue idee o le nostre, questa è una democrazia rappresentativa, chi sta in Consiglio ha il 60% dei consensi, quindi in questo stato più che la polemica meglio il dialogo ed il confronto (come facciamo noi pur nella diversità delle idee). Per quanto riguarda Grillo non ho ben capito in particolare a che si riferisce. Come ha ben spiegato DiPietro&DeMagistris vanno assolutamente guardati con rispetto, perchè tutti i cittadini hanno diritto di concorerre da Costituzione alla conduzione del Paese (nazionale o comunale) secondo le regole. Sui casi particolari se ne parla, e cmq meglio 1300 fermate che 2600 o 3900 della gente che ci porta la roba di volta in volta, ammesso e non concesso che la conferisca bene e sempre in macchina magari nelle "oasi ecologiche" che vorreste.
Poi condivido pienamente quanto hai scritto "Come ha ben spiegato DiPietro&DeMagistris vanno assolutamente guardati con rispetto, perchè tutti i cittadini hanno diritto di concorerre da Costituzione alla conduzione del Paese (nazionale o comunale) secondo le regole." ma per fare questo bisogna far conoscere al cittadino la situazione esatta come schematicamente ho spiegato sopra; fino ad oggi non è mai successo. La TIA non l'ho criticata per come è strutturata, anzi è più equa ma volevo intendere che essendo tariffa questa può ricadere a totale costo al cittadino (ad oggi il Comune con la TARSU concorre nella spesa per il 30%) pertanto anche il 30 % andrà al cittadino più l'incremento che ci sarà quando si passerà al PaP e poi l'I.V.A. pari al 20 %. Vogliamo fare due conti quanto alla fine costerà al cittadino la raccolta differenziata ? Quando parlavo di Grillo (che tra l'altro condivido gran parte delle sue idee ed esternazioni) intendevo che lui criticava l'uso eccessivo ed inutile di camion riferendosi all'eccesso del loro uso, il caso del PaP è uno di questi quando si può evitare cercando di far lavorare meglio i servizi comunali e cittadino.
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