"Complanare: il buono? … il brutto!! … e il cattivo!!"
Massimo Palestrini, candidato per la Lista Civica Primo Gazzetti, parla dei molti lati della vicenda
Riprendendo il titolo di un vecchio film ci si può chiedere: Cosa c’è di buono, brutto e cattivo in tutta la vicenda della Complanare di Senigallia?
Certamente di buono ci vogliono far credere che ci sia molto: miglioramento della viabilità, riqualificazione della zone maggiormente interessate e comunque tutela degli interessi dei cittadini più o meno colpiti.
Ma le cose stanno realmente così? E se la realtà fosse ben diversa, come spesso accade? E se ci fosse molto di brutto e di cattivo?
Provate a parlare con i diretti interessati e aderenti al comitato nato a favore del NO alla Complanare.
Molte informazioni e ragioni del dissenso sono state espresse alla cittadinanza in vario modo, non ultimo un sito completamente dedicato, ma quello che più impressiona sono tante sfumature della vicenda che vanno a toccare addirittura la salute psico-fisica di molti e l’attività dell’amministrazione nei loro riguardi e a tutela di tutta la cittadinanza.
Ci sono famiglie a cui sarà espropriata la propria abitazione e che lo hanno appreso solo leggendo i quotidiani; altre a cui verranno abbattute le vie di ingresso alla propria abitazione e quant’altro. In non pochi casi, si sfiorano situazioni tra il ridicolo e il grottesco, fino all’assurdo di aver acceso un mutuo per l’acquisto di un’abitazione che ora si è deprezzata fino alla quasi invendibilità.
Dove credete che stia il Brutto e il Cattivo? Sicuramente in tutto ciò che riguarda le famiglie interessate direttamente o comunque residenti nelle zone in questione, oltre che sulla reale utilità per Senigallia e dintorni.
Provate a pensare di vivere alla giornata, in una situazione in cui vi sia stato notificato l’esproprio e non via sia stato detto quando vi dovrete allontanare dalla vostra abitazione. Inoltre, provate a pensare che vi venga risarcito un valore minino per l’esproprio, con il quale non riusciate ad acquistare una nuova abitazione, per lo meno simile a quella che avevate. Aggiungete a questo che, nonostante siate stati espropriati, ancora non vi sia stata versata una lira per iniziare, nella peggiore delle ipotesi, a cercarvi un’altra abitazione.
Non si tratterebbe di un brutto film? E se capitasse realmente? E magari a voi?
Non cerchereste forse risposte dall’amministrazione comunale?
E se queste risposte non vi arrivassero?
Verrebbe sicuramente da chiedersi se siamo tutti cittadini allo stesso livello, per la nostra cara amministrazione, che non si è mai prodigata per tutelare i cittadini interessati, davanti a Società Autostrade. In altre città d’Italia l’amministratore locale si è fatto portavoce degli interessi dei cittadini, arrivando a fare corpo unico e rappresentando i loro interessi di fronte a Società Autostrade e spuntando un miglior trattamento per espropriati e non.
Anzi, nel nostro caso, senza che vengano fornite tante spiegazioni, si dice alla città che la Complanare è di grande utilità pubblica e si lascia intendere che l’interesse di una minoranza sia inferiore rispetto all’interesse di tutti.
Come vi sentireste, quindi, se questo accadesse domani proprio a voi ?
Sappiate che tutto questo è successo ed è ancora in corso. Ci sono numerose famiglie che vivono da tempo senza sapere quando dovranno lasciare la loro abitazione, di cui ora sono stati definiti “custodi“ .
Da anni sanno di dover soccombere di fronte all’interesse di pubblica utilità. Ma c’è realmente questa pubblica utilità?
Spesso incomprese nelle loro ragioni, si trovano a dover lottare affinché la loro vita non venga sconvolta dall’evento in questione.
Molti vivono situazioni di depressione e esaurimento psicofisico da tempo; parecchi hanno anche visto peggiorare la loro salute o addirittura l’hanno persa, ognuno in modo più o meno pesante, ma irrimediabile. Sapere che si sta per perdere addirittura un tetto ,magari costruito con una vita di sacrifici, è sicuramente un evento che nelle persone può portare a stati depressivi non indifferenti, soprattutto se non si vede una ragione vera e concreta di fronte alla quale cedere consapevolmente.
A fronte di tutto questo ora ci si può chiedere: ma qual è il buono della Complanare?
Ci ripetono che migliorerà la viabilità, ma è la realtà?
Considerata la nuova viabilità, e considerato che circa ogni chilometro ci saranno svincoli con incroci a raso, sicuramente non sarà una strada a scorrimento veloce e gli incroci in questione potrebbero essere fonti di numerosi incidenti.
Forse i mezzi pesanti non entreranno più in città? E tutti i negozi e le attività commerciali del centro, che devono quotidianamente essere rifornite, non credete che costringano sempre parecchi camion ad entrare in città? Attualmente, il traffico dei mezzi pesanti è molto superiore a quello dato da queste esigenze?
E il problema delle polveri sottili che si potrebbe sviluppare nelle aree interessate?
E se si ripetesse, vista la possibilità che vengano messi dei tiranti nel sottosuolo, la stessa cosa che è accaduta a Bologna, per la realizzazione dell’alta velocità, dove decine di abitazioni hanno riportato danni strutturali dovuti a vibrazioni?
Ora veniamo al cattivo.
Il cattivo di tutta la vicenda sta nella enorme lontananza che l’amministrazione comunale tiene nei confronti degli interessati. Ancor peggio se si pensa che si cerca di addolcire la pillola dicendo che sarà un grande evento per Senigallia. Inoltre, a rendere tutto più triste ci sono le reali caratteristiche di quest’ opera che non risolverà il problema della viabilità del centro e non migliorerà tutti gli aspetti legati alla sua nascita.
Con questa riflessione fatta di tante domande e parziali risposte, tutti dovremmo arrivare ad alcune conclusioni logiche e di buon senso: che è ancora possibile analizzare meglio i reali costi e benefici di quest’ opera, arrivando a fare tutto il necessario per rivederne i termini; che è possibile tutelare molto di più gli interessi delle famiglie colpite e che tutto questo può essere fatto da un’amministrazione capace e molto più vicina ai cittadini di quanto lo sia stata fino ad oggi.
Alla tutela dell’interesse di tutti si arriva proprio iniziando a tutelare l’interesse di una parte e non, come in questo caso, sacrificandolo.
da Massimo Palestrini
Lista Civica Primo Gazzetti
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