Casagrande, Sel: "Ruolo Regione più incisivo del livello comunale"
Economia, lavoro, finanza, etica i punti cardine per una forte politica regionale di pianificazione
L’attenzione a Senigallia è tutta concentrata sulle elezioni comunali, ma il ruolo della Regione, per cui si vota anche il 28 e 29 marzo, su alcuni temi come l’economia ed il lavoro è fondamentale e sicuramente più incisivo del livello comunale. Partiamo da alcuni dati: nelle Marche ci sono oltre 44 mila disoccupati, il tasso di disoccupazione è passato dal 2,7% del terzo trimestre 2007 al 6,6 % del secondo trimestre 2009.
Sono 14.194 i lavoratori iscritti nelle liste di mobilità a fine 2009, il 44% in più rispetto l’anno precedente, più 115% rispetto al 2007.
Vi è una crescita esponenziale delle ore di cassa integrazione erogate: oltre 21 milioni nel 2009 con un incremento del 321% rispetto al 2008 e del 842% rispetto a due anni fa, sono diminuite di oltre il 20% le assunzioni nella Regione; è aumentata la precarietà, i contratti a tempo indeterminato sono diminuiti del 38% in un anno e del 50 % in due anni, mentre sono aumentati del 206% i rapporti di lavoro "a somministrazione "a chiamata.
Il così detto “modello marchigiano“, fortemente basato sulla esportazione, su imprese famigliari, bassi salari, forte legame con il territorio è fortemente messo in discussione.
Per questo occorre una politica economica regionale innovativa in molti settori, così come propone Sinistra Ecologia e Libertà.
Innanzi tutto occorre un Nuovo Piano Regionale di Sviluppo con parametri non solo produttivistici come il PIL ma anche e soprattutto qualitativi legati alla qualità della vita, alla diffusione della cultura, alla salvaguardia dell’ambiente, al benessere fisico e psichico dei cittadini marchigiani.
Vanno studiati e definiti scenari futuri, come fanno Regioni vicine, come il "programma Toscana 2030" e come fa l’Emilia Romagna che nella sua programmazione coinvolge settori produttivi, socio-sanitari e tutto il territorio.
Riaprire dunque una progettazione strategica dell’intervento pubblico in economia pensando ad UNA AGENZIA PUBBLICA REGIONALE per l ‘ innovazione, ricerca e sviluppo riqualificando ed accorpando in un nuovo contenitore risorse pubbliche, comunitarie, competenze dei Centri Servizi ma anche risorse private e competenze presenti nella società marchigiana.
Occorre definire una legge sul microcredito che agevoli processi di micro imprenditorialità diffusa a chi ha già perso il lavoro ed ai migranti che debbono essere inseriti nel tessuto economico regionale come grande risorsa della economia marchigiana.
Sono opportune e necessarie istituzioni finanziarie territoriali vicine, autonome personalizzate nei rapporti; in questo un ruolo fondamentale già svolge, ed è opportuno incentivare, la finanza etica e La Banca Etica, che non a caso è l’unica Banca nazionale che ha rifiutato di aderire alle operazioni finanziarie collegate allo scudo fiscale.
Ruolo fondamentale per il rilancio della economia marchigiana e "LA GREEN ECONOMY".
Sinistra Ecologia e Libertà individua nel PEAR( Piano Energetico Ambientale Regionale) lo strumento necessario di pianificazione per raggiungere gli obbiettivi del protocollo di Kyoto.
Le proposte di Sinistra Ecologia e Libertà sono:
– innanzi tutto uno NO senza se e senza ma al Nucleare ma risparmio energetico nei diversi settori di consumo ( edilizia coibentazione trasporti pubblici con alimentazione a metano, elettrico);
– impiego delle energie rinnovabili: eolico, solare termico fotovoltaico, biomasse locali di origine agroforestali con impianti non superiori ai 1-2MW;
– efficienza energetica con particolare riferimento ai sistemi distrettuali delle imprese per la produzione distribuita di energia elettrica;
– un piano Regionale sull‘Acqua, bene pubblico fondamentale che punti al mantenimento in mani pubbliche di tale bene ed al contenimento dell’uso in ambito produttivo industriale agricolo, ma anche di educazione domestica contro gli sprechi;
– un Piano Regionale di monitoraggio e messa in sicurezza delle zone a rischio idrogeologico delle Marche, anche attraverso una politica urbanistica Regionale che ribadisca la validità della pianificazione territoriale in direzione del contenimento del nuovo costruito e della fine della subalternità agli interessi privati dei costruttori;
– da ultimo ma non per importanza il ruolo della agricoltura, tradizionale risorsa sociale ed occupazionale nella nostra Regione, che però stà attraversando una crisi drammatica con il crollo dei prezzi di tutte le produzioni.
Occorre una forte direzione politica che chieda lo STATO DI CRISI e un PIANO DI INTERVENTO STRAORDINARIO per valorizzare ulteriormente la multifunzionalità delle imprese agricole che favorisca la loro presenza sul territorio a presidio dell’ambiente.
In questo senso occorre dare seguito "alla strategia di aggregazione" con particolare riferimento ai progetti di filiera corta locale in collegamento con i Gruppi Locali di Acquisto in sinergia anche con gli Enti Locali per favorire il consumo nelle mense pubbliche (ospedali scuole asili) di prodotti agricoli locali.
Bisogna agire per ulteriormente sviluppare l‘immagine di "Regione Verde Biologica" di eccellenza con colture di pregio (vite olivi frutta)
Qualificare l’offerta agrituristica anche come volano del turismo marchigiano con opportuni corsi di formazione informazione obbligatoria del personale e con le strutture messe in rete che dovrebbero conseguire marchi di qualità e un sistema di catalogazione per meglio rispondere alle esigenze dei clienti.
da Attilio Casagrande,
candidato Sinistra Ecologia e Libertà alle elezioni regionali
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