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Senigallia, ex Sacelit: per Mancini occasione sprecata

"Nessun progetto di sviluppo, solo un complesso residenziale che si riempirà due mesi l'anno"

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L’area ex-Sacelit-ItalcementiEcco cosa l’attuale (e prossima, se verrà riconfermata) amministrazione vuol fare dell’area della ex Sacelit Italcementi (riportiamo un estratto dal bimestrale comunale).

Sarà edificato un complesso residenziale composto da 168 appartamenti (il cui costo sarà di 6-7mila euro a metro quadro), un albergo a 5 stelle con 99 camere (con un Casinò?) e un nuovo (e quanto utile?) centro commerciale. Si parla pure del Museo della città, ma a questo proposito – ammesso e non concesso che quella sia la collocazione giusta – non c’è un soldo a preventivo né è stato elaborato alcun progetto (siamo, quindi, di nuovo alla propaganda allo stato puro…).

In tale contesto, il progetto della costruzione di un quartiere e di un albergo di lusso rischiano di compromettere le potenzialità del turismo senigalliese. Un’area da urbanizzare vasta cinque ettari, collocata sul mare e in prossimità del centro città, rappresenta una ricchezza enorme non tanto in termini finanziari, ma di risorsa su cui costruire il futuro di Senigallia. Questa area dovrebbe essere destinata ad attività collegate al turismo ed alla cultura, che siano in grado di restare in esercizio per tutto l’anno e che costituiscano una attrattiva stabile verso Senigallia. L’idea è quella di un progetto di “Cittadella Tematica” (ed esempio, “La Città della Scienza” di Bagnoli o il “Porto Vecchio” di Genova) dedicato ad un tema originale, consono alla città, che non rappresenti un doppione di altre esperienze, ma un progetto da avviarsi in relazione con la Comunità Europea, in un quadro di collaborazione tra pubblico e privato.

Perché destinare questa area (rinunciando a migliori opportunità per la città) ad una edilizia di tipo finanziario? Si tratterà di una occasione di investimento che farà diventare ancora più ricchi i pochi ricchi che ci sono, in assenza di ricadute positive sull’insieme della città. Con questo tipo di urbanizzazione, il risultato sarà un nuovo quartiere vissuto, nella migliore delle ipotesi, due mesi l’anno….e poi?
Vuoto e desolazione.

Come dicevamo, ci potremmo mettere del nostro, qualificando le nostre peculiarità, magari prendendo esempio da altre realtà che hanno sviluppato progetti esemplari che hanno portato lavoro e turismo dodici mesi l’anno; così si farebbe conoscere Senigallia sempre di più, portandola a diventare un punto di riferimento per almeno tutta la riviera adriatica, dal punto di vista fieristico, turistico e commerciale (cosa che è già stata fatta in passato). Possediamo una lunga e gloriosa storia (il prossimo anno ricorrerà la 546esima edizione della Fiera di Sant’Agostino). La Storica Fiera di Senigallia (si legge nel sito del Comune) contribuì nel passato a far conoscere la città in gran parte del mondo, raggiungendo il massimo sviluppo nel XVIII secolo. A tutela degli interessi dei mercanti a Senigallia nel ’700 erano presenti numerosi Consolati esteri. Erano rappresentate diplomaticamente Austria, Danimarca, Prussia, Svezia, Belgio, Francia, Inghilterra, Turchia ed altri Stati. Ai forestieri, raggruppati per lo più secondo la nazionalità cui spesso corrispondeva una specializzazione mercantile, venivano assegnate aree e botteghe in affitto. Ancora oggi nel rione del Porto possiamo trovare, ad esempio, le vie Cattaro, Siria, Samo, Corfù, Smirne, Rodi.

Quanti altri comuni possono vantare un così illustre primato? Perché dobbiamo ridurre la nostra cittadina ad uno squallido e improduttivo contenitore immobiliare?

A Genova per riqualificare il Porto Antico si è costituita una società (posseduta a maggioranza dal Comune) con l’obiettivo di restituire quell’area alla città, rendendola vivibile e godibile tutto l’anno (risultato che si sta ampiamente raggiungendo). Tutto ciò attraverso la realizzazione di iniziative culturali, lo sviluppo dell’attività congressuale e la costruzione di strutture di interesse generale per creare un polo di attrazione turistica, sia nazionale che internazionale. Nel corso degli ultimi anni, questi obiettivi sono stati perseguiti attraverso una politica di riempimento e di occupazione degli spazi graduale e ponderata, all’insegna della qualità e della coerenza delle concessioni. Quindi è stata restituita l’area alla città, trasformandola in uno spazio da vivere tutto il giorno. In pochi anni sono nate le nuove infrastrutture (L’Acquario, Il Centro Congressi, La Città dei bambini e dei ragazzi, La Biblioteca per i giovani, il Museo Luzzati), i progetti ludico culturali, le iniziative sociali e le attività commerciali che hanno attirato i visitatori e rivitalizzato il vicino centro storico.

A Bagnoli invece è stato progettato un sistema articolato di strutture e servizi sui suoli dell’ex Polo industriale, nella zona occidentale di Napoli. Nel quartiere con un’antica tradizione operaia, sta sorgendo progressivamente un Centro della Scienza, un Centro Congressi ed un Incubatore Tecnologico di imprese. Le attività riferite ai differenti ambiti di intervento di Città della Scienza sono sviluppate sinergicamente nell’esercizio delle sue tre funzioni: l’Innovation Factory, International House e Programmi Istituzionali. L’obiettivo finale è quello di orientarsi alla creazione e allo sviluppo d’impresa, all’innovazione ed al trasferimento tecnologico, alla cooperazione territoriale euro-mediterranea ed all’internazionalizzazione del sistema regionale. Tali obiettivi sono perseguiti con il ricorso ad una metodologia d’intervento che mette insieme persone e business, istituzioni e saperi.

Riflettiamoci…

da Roberto Mancini (Candidato a Sindaco per Senigallia)
e Paolo Battisti (Candidato al Consiglio Comunale per Senigallia nella “Lista Mancini Sindaco – Partecipazione”)

Commenti
Ci sono 2 commenti
Ivano Paolini 2010-03-03 23:12:43
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Sono candidato nelle liste della lega nord per Senigallia, condivido pienamente con Mancini, gli appartamenti che spero nessuno comperi saranno strapieni solo per meno di un mese all'anno intasando la zona e la spiaggia. per i rimanenti 11 mesi dovremmo (noi Comune) tenere pulita la zona, il verde, i parcheggi ed il resto. L'hotel a cinque stelle a Senigallia non servirà mai visto il targhet dei villeggianti, il centro commerciale non avrà ragione di esistere perchè scomodo per un ampio bacino di utenza. In poche parole diverrà il piramidi due a ridosso della città. Meglio molto meglio alcune attività produttive annuali magari legate al turismo. Se gli attuali ammistratori non sanno cosa fare lascino il posto ad altri che sicuramente sapranno fare meglio per la NOSTRA Città.Ivano Paolini
tuttacanna suddito 2010-03-04 08:26:37
robba bona?
Siete sicuri che alla sacelit, dove ogni tanto si trivella, non ci sia più amianto? I lavori edificatori dopo essere stati ripetutamente rinviati fino a gennaio 2010, ad oggi non sono iniziati. Forse i potenziali RICCONI acquirenti d'appartamenti, hanno subodorato qualche inghippo, come il passare la mano di Edra costruzioni, lascia ipotizzare.
Per fortuna la mefitica fanghiglia del porto se la sono cuccata quelli di S.Benedetto; tutta robba bona?

suddito tuttacanna
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