Anche quest’anno, sotto il buon auspicio dell’ “Astronomo” di Vermeer, dei “Pagaiatori Celesti” e del 1° centenario dalla morte del grande astronomo italiano Giovanni Virginio Schiaparelli, l’Associazione Senigalliese di Astronomia “Aristarco di Samo” organizza il “Corso d’Introduzione all’Astronomia – edizione 2010” in collaborazione con il centro sociale “Molinello 2” ed il Comune di Senigallia.

Sono previsti 7 incontri, il primo dei quali, dal titolo “7 gennaio 1610 – 26 febbraio 2010: dalla Mitologia all’Astronomia” tenuto dal prof. Goffredo Giraldi, avrà luogo venerdì 26 febbraio 2010, alle ore 21,30 (ingresso libero) presso l’Auditorium di San Rocco in piazza Garibaldi a Senigallia.
Il tema della serata sarà incentrato sulla figura di Galileo che proprio 4 secoli or sono, in data 7 gennaio puntò il suo cannocchiale già perfezionato verso GIOVE, scoprendo per primo, con grande stupore, l’esistenza di tre Stelline, piccole invero, ma pur lucentissime: egli si accorse nell’arco di nove giorni che esse erano in realtà quattro e che ruotavano intorno al grande pianeta essendo le sue lune.

Questa scoperta fu rivoluzionaria perché mise in crisi la credenza comune secondo la quale gli oggetti celesti ruotavano solo intorno alla Terra. Così rendendo visibile l’invisibile il telescopio cominciava a gettare le basi di una nuova era per l’astronomia e per l’umanità.

Da qui il salto ai giorni nostri con l’osservazione spaziale da parte delle sonde Pioneer, Voyager e Galileo del re dei pianeti e la scoperta della sua corte di lune (non più 4 ma oltre 60), di vulcani in eruzione su IO, dell’oceano più profondo del Sistema Solare su EUROPA, rivelazioni inimmaginabili e stupefacenti come ai tempi di Galileo.

Attraverso un percorso mitologico si tratterà la figura del maestoso dio Giove, col suo carro guidato dalle aquile così come lo raffiguravano gli antichi, fino alle ultime scoperte scientifiche che ce lo dipingono anche come salvatore dell’umanità visto il suo ruolo di “parafulmine di comete e asteroidi”. Infine le lune medicee ci guideranno verso le nuove tecniche spaziali con le sonde Corot e Keplero per la scoperta e l’osservazione di pianeti extrasolari e di nuovi mondi paragonabili alla nostra Terra.

da Piergiorgio Zucconi,
associazione Aristarco di Samo