Comitato Pro Cesanella: "la complanare imposta dall’élite di governo"
"A Senigallia nessuna garanzia in tema di impatto ambientale e tutela sociale. Si guardi il caso di Genova"
Esistono Comuniche difendono, non solo a parole, i cittadini e le imprese che subiscono danni ingenti, per effetto della realizzazione di raccordi autostradali. Desideriamo indicare la buona prassi del Comune di Genova, perché i cittadini possano rendersi conto di quello che potrebbe accadere se avessimo Amministratori capaci di ascoltare e recepire le esigenze dei cittadini.
Con l’uso degli atti autoritativi non nascono buone opere pubbliche. Ne abbiamo la prova.
Nel caso di Senigallia, non sono state ascoltate le proposte del Comitato e dei residenti, e ci troviamo di fronte ad un’opera fortemente voluta dall’elìte del governo locale, che ha esercitato pressioni sui mass media e su Autostrade, perché venisse realizzata l’opera, senza se e senza ma.
Non è ancora irreversibile la decisione di realizzare questa strada, che rischia di creare un sacco di problemi, dei quali si è già trattato.
Cercheremo di fare il possibile perché l’iter della realizzazione dell’opera sia quantomeno sospeso, perché alcune lacune sono evidenti, basta richiamare, come premesso, il caso del Comune di Genova.
Con una delibera di Giunta del 26/2/2009, il Comune di Genova ha assunto impegni concreti nei confronti dei cittadini e delle imprese interessati dalla realizzazione della "gronda autostradale di ponente".
Tale opera è stata individuata nella pianificazione regionale, provinciale e comunale come un’opera strategica, anche ai sensi della legge obiettivo n.443/2001, per cui in data 27/2/2006 la Regione Liguria, la Provincia ed il Comune di Genova, e l’ANAS spa hanno stipulato un protocollo d’intesa che fra l’altro prevede garanzie in tema di impatto ambientale e per la tutela degli abitanti, attraverso adeguate forme di ricollocazione.
Il protocollo prevede che nei costi del progetto siano inseriti gli oneri relativi alla sistemazione dei cittadini, pianificata all’esito di un dibattito pubblico sul tracciato, con l’ausilio di una Commissione indipendente per lo svolgimento del dibattito, sull’esempio del dèbat public Francese.
Con l.r. 39 del 3/12/2007 la Regione Liguria ha riconosciuto la natura strategica dell’opera ed ha stanziato dei fondi per garantire la tutela sociale in favore dei residenti negli immobili e nelle realtà produttive incompatibili con la realizzazione dell’opera definita come strategica.
La Giunta comunale di Genova, nell’ambito del piano, ha quindi evitato polemiche e preoccupazioni, impegnando Autostrade ad acquistare alcuni immobili e la Regione ad erogare i fondi integrativi rispetto all’indennità di esproprio, per compensare integralmente i danni arrecati, non solo in relazione all’esproprio, ma anche all’occupazione temporanea ed al rimborso delle spese forfetarie relative all’alloggio in abitazioni diverse da quelle vicino alle quali sono realizzati i lavori.
Inoltre, il Comune ha messo a disposizione dei privati alcuni terreni edificabili per realizzare interventi edilizi finalizzati a compensare la perdita degli alloggi ed ha disciplinato le modalità relative alla partecipazione dei cittadini ai processi decisionali relativi alla progettazione ed alla realizzazione dell’opera.
E’ evidente che a Senigallia nulla di tutto questo è avvenuto.
Ci sono buoni motivi per chiedere pari dignità, per i Senigalliesi, rispetto ai Genovesi.
Chiediamo una sospensione di almeno sei mesi dell’iter dell’opera per esaminare, insieme ad ANAS, Autostrade, Regione e Provincia il problema della disparità di trattamento fra i cittadini liguri e quelli marchigiani. Fino a prova contraria, è sempre Italia, o no?
dal Comitato pro Cesanella e non solo
I referenti Giacomo Giraldi, Laura Mengucci, Michela Vicari
www.comitatoprocesanellaenonsolo.blogspot.com
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