Senigallia, cresce la protesta in via Marche
Picchetto e corteo dei residenti insieme al Mezza Canaja per denunciare la gestione della vicenda
Continua la protesta in via Marche da parte dei residenti dello stabile venduto all’asta e che ora rischiano di essere sfrattati. Non solo continua ma anzi si fa più forte e visibile dopo la manifestazione di sabato 20 febbraio per le vie cittadine: al loro fianco il centro sociale Mezza Canaja.
"Una situazione insostenibile che va risolta il prima possibile". Sono queste le parole di uno dei portavoce del CSOA Mezza Canaja poco prima di partire in corteo per le vie di Senigallia a distribuire volantini ed informare sul caso di via Marche. Uno stabile venduto all’asta per pochi soldi, di fretta e senza rendere pubblica l’asta se non pochissimi giorni prima, per cui nessuno si sarebbe pottuto presentare: non sono "deboli" le accuse che manifestanti e residenti denunciano in una conferenza stampa organizzata nello spiazzale antistante lo stabile.
Ma non sono solo questi i punti considerati "strani": anche il fatto che alcune persone si siano presentate come ufficiale giudiziario e titolari dello stabile per far firmare dei documenti senza spiegare alcunchè, è apparso alquanto strano e insolito.
Il punto della situazione lo spiega Nicola Mancini, del Mezza Canaja: l’edificio, di proprietà della Dioniso Immobiliare società fallita, è stato affittato alla Euro Immobiliare (che poi si è scoperto essere la stessa società). Dopo il fallimento e la conseguente sentenza di sfratto per l’affittuaria Euro Immobiliare però, l’edificio è stato messo all’asta dal Tribunale di Ancona senza che i subaffittuari, gli inquilini degli appartamenti nè i negozianti venissero informati.
"Per legge le aste vengono rese pubbliche due mesi prima dell’apertura del procedimento – prosegue Mancini – mentre in questo caso solo dieci giorni prima si è saputo qualcosa". Voci che circolavano, senza nessuna comunicazione scritta o verbale da parte della proprietà, annunciavano il passaggio di mano sostengono i residenti dello stabile senigalliese. Alcuni avrebbero voluto partecipare all’asta per cercare di salvare la situazione da quello che sembra un incubo.
Ma quello che gli inquilini lamentano più di tutto è la gestione della vicenda: nessuno da parte del Comune si è fatto vivo prima della lettera del Sindaco del 19 febbraio; l’assoluto silenzio da parte dei proprietari che non avrebbero reso pubblico non solo il passaggio di proprietà ma nemmeno il fatto che erano stati sfrattati; il fatto che un sedicente ufficiale giudiziario, autodichiaratosi tale, richiedesse di firmare alcuni documenti pronti, minacciando di cambiare le serrature, senza preavvisi, senza comunicazioni; nessuna garanzia sul fatto che vengano rispettati i contratti regolari con gli inquilini.
Insomma c’è abbastanza carne sul fuoco e la situazione rischia di precipitare visto lo stress psicologico e il terrore di esser sbattuti fuori di casa che aleggia tra i residenti. C’è chi parla di lasciare le proprie cose in macchina per paura di vedersi cambiatala serratura con tutti i beni all’interno dell’appartamento e c’è chi lamenta i pochissimi giorni per potersi sistemare da qualche altra parte: "Come faccio a trovarmi una nuova sistemazione in nemmeno dieci giorni con tre bambini piccoli?"
Dal Mezza Canaja intanto le prime proposte:
1) intervenga il Prefetto di Ancona per bloccare (l’unico che può farlo, a detta del CSOA) il procedimento di sfratto e sospendere il tutto fino alla sentenza del 30 novembre prossimo;
2) venga aperto un tavolo di concertazione con cui far dialogare gli inquilini dello stabile, il Prefetto, il Sindaco e la nuova proprietà (Agenzia immobiliare Mo.Ro.) per trovare una soluzione;
3) si onorino i contratti regolari (dato che gli affitti sono stati regolarmente pagati) fino alla loro scadenza;
4) Prefetto e Sindaco chiedano alla Regione Marche e al Presidente Spacca di intervenire nell’acquisto del palazzo come già successo in un caso analogo nel Lazio, riuscendo così a mantenere anche inalterati i canoni d’affitto.
I primi sfratti arriveranno già venerdì 26 febbraio e già sono stati annunciati picchetti per difendere "il diritto all’abitare": "chiediamo – conclude Mancini – ai proprietari di farsi vivi prima che la situazione precipiti".
di Carlo Leone
Da qualche settimana all'ex-hotel MEZZACANNA = colonie Enel sono sparite le tonnellate di monnezza, che tutte o in buona parte, si erano accumulate ( * ) negli anni di democratico-popolare gestione.
Domande ai Robin-paggetti-Hood e ai loro sodali:
chi ha asportato tanta monnezza, chi ha pagato il lavoro? C'entra qualcosa la provvidenza
( forse quella imperiale con i suoi centurioni )?
Le foto sono a disposizione di chi vorrà indagare, dopo che, come al solito è stato trascurato il foto-documento-mail, intitolato "chi paga" .
Ora nella vs. nuova sede (illegalmente occupata?) collinare in via della marina, conferite correttamente i rifiuti?
Mi raccomando continuate a stare buonini, non disturbando la campagna elettorale-parentale!
Tuttacanna-suddito
( * ) dopo il rapido e frettoloso abbattimento dell'edificio durante seconda decade di sett.2009
Segni di nervosismo dai mezzacanna, anche minacce?
Fino ad oggi io che sono un suddito che vi fa pena non ho avuto bisogno d'aiuto da quelli come voi che vantandosi delle loro prepotenze (= occupazioni di stabili pubblici e privati, assedio alla locale caserma dei carabinieri) si fanno pubblicità sulle disgrazie delle persone in difficoltà.
La monnezza dovrebbe pagarla chi la fa; non scaricarla sul privato e forse anche sulle tasse dei sudditi. Si farà chiarezza?
Una segnalazione agli sfrattati di via Marche: riflettete su quanto stia avendo efficacia l'azione dei mezzacanna sul fermare i lavori per la complanare. Lasciarsi manovrare da costoro sembra portare anche sfortuna.
Invece perché non andate in massa a chiedere aiuto-intervento al difensore civico?
suddito
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