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Gazzetti, il quadro politico a Senigallia

Confronti pubblici a tutto campo: 5 candidati a Sindaco, 10 liste, 250/300 candidati a consigliere comunale

Primo GazzettiFinalmente il quadro politico-amministrativo, salvo sorprese dell’ultimissima ora, si è composto. Cinque candidati a Sindaco, le liste che concorreranno saranno una decina circa, i candidati a consigliere comunale una cifra oscillante tra 250 e 300.
Mi sembra che per una realtà come quella di Senigallia sia una situazione assolutamente normale, assolutamente rispettosa e in linea con le regole della democrazia rappresentativa.

Alla fine se fosse sceso in campo anche Luzi Crivellini nulla avrebbe alterato né delle regole, né della credibilità della competizione elettorale.
Per rispetto di queste regole voglio dire subito che per il mio modo di concepire la politica, gli altri candidati sono avversari e non nemici, che li riconosco assolutamente funzionali a rappresentare, appunto, una realtà complessa come quella della nostra città e per questo li rispetto sia sul piano personale che politico.

La campagna elettorale dovrà farsi carico di mettere in evidenza, certo anche la differente personalità di ciascuno di noi, perché anche quello conta nella formazione di un giudizio complessivo e finale, ma soprattutto le diversità sul piano delle idee, dei programmi e delle soluzioni proposte per dare uno sbocco positivo ai problemi della città e dei suoi abitanti.
A una condizione però, che ciascuno si sforzi di farle conoscere queste idee e programmi, come noi abbiamo cercato di fare fino ad ora, che non le dia per scontato limitandosi a semplici enunciazioni di principio, che lascino cioè quel tanto di ambiguo che consentirà poi di avere il massimo grado di libertà per le scelte future.

A cominciare, per quanto mi riguarda, dal chiarire in modo definitivo che noi siamo alternativi, a Senigallia, alle forze che costituiscono il blocco di potere che ha amministrato fino ad oggi la nostra città e che si ripropone di farlo nei prossimi cinque anni. In altre parole noi non faremo mai accordi con Mangialardi e la sua coalizione. Magari ci risponderanno che mai hanno pensato o penseranno di chiedercelo; bene, il punto è chiarito.

Lista civica GazzettiDa questo ci divide, infatti, una concezione del fare amministrazione che in estrema sintesi si può riassumere nella differenza tra chi, accorgendosi che il mondo è cambiato, propone ricette innovative nell’uso del territorio, nel rapporto partecipativo con i cittadini, nei meccanismi di formazione delle decisioni, nella introduzione di comportamenti etici nella spesa pubblica, nel modo di interpretare i bisogni sociali, e chi ripropone un modello nel quale è come se ancora fosse tutto possibile, come quando le risorse erano pressoché inesauribili e si poteva dire di sì a tutto o quasi, e per mantenere, oggi, lo stesso livello drogato di soddisfazione dei bisogni collettivi si ricorre quasi esclusivamente ad una politica, quella di fare cassa con il consumo del territorio e con le multe.

Quanto agli altri candidati, mi aspetto che anche loro sciolgano il nodo dei rapporti non solo attuali, ma anche futuri, con la coalizione di centro sinistra. Mai come in questa occasione l’opinione pubblica vuole sapere cosa faranno i partiti dei loro voti; la delega in bianco non trova più molto credito, e soprattutto chi fa appello alla superiorità o unicità delle proprie caratteristiche civiche, ha il dovere di dire una parola di chiarezza e trasparenza sulla propria collocazione perché se si bleffa lì, allora diventa tutto meno credibile.

Nè si può strumentalizzare a fini locali ciò che caratterizza il quadro politico nazionale. Solo chi non ha argomenti utilizza a proprio piacimento i fatti che accadono nei partiti avversari a livello nazionale e se anche noi spostassimo l’asse del dibattito su quel piano, nessuno capirebbe più chi potrebbe essere il migliore Sindaco per risolvere i problemi della nostra città.

Ci sarà bisogno di confronti pubblici tra i candidati e speriamo che qualche soggetto si faccia carico di organizzarli; noi riteniamo che il metodo del confronto diretto sia tra i più utili per far emergere differenze e assonanze, per mettere in condizione gli elettori di capire gli scenari attuali e futuri, per fare delle scelte consapevoli.

da Primo Gazzetti
Candidato a Sindaco
UdC – Lista Primo Gazzetti

Lista Primo Gazzetti
Pubblicato Martedì 16 febbraio, 2010 
alle ore 18:11
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Commenti
Solo un commento
Alberto Di Capua 2010-02-16 21:27:11
Le Comunali a Senigallia
I 250/300 candidati/e che si presenteranno per le comunali fra un pò si agiteranno tra la gente con i più svariati strumenti: santini, volantini, pieghevoli anche sofisticati, manifesti, siti, banner, articoli sulla stampa, gigantografie mobili, ecc. Tutto questo accade ogni cinque anni con grande tripudio di grafici e tipografie.

Ma vediamo le modalità di coinvolgimento nelle liste di questo piccolo popolo: di solito ci sono quelli uscenti, quelli della serie “per favore dacci una mano”, quelli tirati dentro perché portatori di un pugno di voti sicuro e quelli che servono a raggiungere il numero dei trenta candidati.

Bene, una volta composta la lista si passa ad organizzare la campagna elettorale: chi affigge i manifesti, chi allestisce e presiede la sede elettorale, chi si occupa dei santini e dei fac-simile, chi fa volantinaggio, chi organizza gli incontri con i politici nazionali, e poi via tutti a caccia di voti.

Ma le idee, le cose da dire e da proporre agli elettori: nessun problema perché basta memorizzare pagine e pagine, già scritte dal candidato sindaco ed alcuni dirigenti del partito o della coalizione, che hanno per titolo: “Programma elettorale”.La possibilità che il candidato esca fuori dai binari, mettendoci qualcosa di suo, è pressocchè remota.

E allora si parte, ma dove: i medici dai loro pazienti, le persone impegnate nel volontariato nelle loro associazioni, i dipendenti nei loro luoghi di lavoro, i commercianti e i professionisti dai loro clienti. E se fra qualche giorno parli con qualche candidato già ti può dire quanti voti prenderà, da chi li prenderà e in quale contesto, al netto dei componenti della sua famiglia il cui voto è quello sicuramente più incerto.

Ovviamente, tutti ti dicono che il voto per te ci sarà, ma quando scopri che sono passati altri tre candidati anche della stessa tua lista, cominci ad avere qualche sospetto.

L’elettore, in queste circostanze, consapevole di avere un grosso potere nei confronti di chi gli chiede il voto, non dice mai di no per rispetto ed opportunità; ti incoraggia e ti illude, ma poi nel segreto dell’urna il voto non te lo dà.

Spesso i calcoli del candidato non includono questa possibilità e si arrabbierà quando scoprirà che qualcuno l’ha tradito.

La fame di consenso dei candidati in queste occasioni è impressionante, perché più che mai si aspettano di essere ricambiati per qualche favore che hanno fatto, per alcune situazioni che hanno risolto, per la disponibilità che hanno sempre dimostrato e spesso solo per la loro faccia pulita e simpatica.

Esiste una pubblicità di un cosmetico che alla fine termina con uno slogan del tipo “perché io valgo”. Speriamo bene per loro!

Insomma, credo che un candidato, pur rispettandone la buona volontà e la propensione al rischio, non si improvvisi in un mese perché la sua elezione dovrebbe dipendere da un impegno costante e duraturo a disposizione del singolo e della comunità.
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