Senigallia, amianto nascosto sottoterra: erano "solo" 1600 kg
Carlo Montanari, presidente ALA: "Quantità inferiore a quanto apparso sulla stampa, ma nessuno lo dice"
In questi giorni la stampa locale ha in più circostanze trattato una tematica che al sottoscritto sta particolarmente a cuore. Mi riferisco ad una quantità di “amianto nascosto sottoterra” come titolato appunto da un organo di informazione regionale lo scorso 5 gennaio.
Si tratta di amianto ritrovato da parte della ditta Polo Holding durante i lavori del sottopasso tra via Podesti ed il lungomare. Da quanto riporta l’articolo in questione, le operazioni di bonifica sono state affidate alla ditta Edra Ambiente di Senigallia, per un importo a carico del Comune di 36.000 euro.
Il 6 gennaio scorso è stato pubblicato un altro articolo sempre inerente la questione così titolato: “Amianto, l’Asur all’oscuro di tutto” specificando che anche che il dott. Giovanni Fiorenzuolo (direttore dell’ufficio d’igiene) non ne fosse al corrente. In effetti, i fatti risalgono allo scorso 26 novembre 2009, ma solamente in questi giorni è stata pubblicata la determina che rimarrà esposta sino al 13 gennaio.
In data 8 gennaio, ancora un articolo sulla stampa locale, sempre come argomento il sottopasso in questione. A riguardo viene ribadito il ritrovamento e l’avvenuta rimozione di 40.000 chilogrammi di eternit dal sottosuolo di via Lucca (quantità equivalente a 25 metri cubi di materiali).
Dato che il sottoscritto viene menzionato varie volte sulla questione, nella mattina dell’8 gennaio mi sono recato all’ufficio d’igiene dal dott. Giovanni Fiorenzuolo per conoscere più approfonditamente i fatti. Dopo un confronto che definisco molto importante, sono stato autorizzato da parte del dott. Fiorenzuolo ad esporre alla cittadinanza la verità dei fatti.
“Non è vero – come rimarcato dal dott. Fiorenzuolo – che l’ufficio d’igiene non ne era al corrente ma per una svista fu detto il contrario in quanto si trattava di un ritrovamento avvenuto nel novembre dello scorso anno”.
Ma secondo il sottoscritto, la cosa più importante è che gli ispettori, visionata la zona incriminata, avevano valutato la quantità di amianto per un 3% (massimo 4%) di amianto in pezzi sul totale di 40.000.Kg.
Per cui il ritrovamento di amianto, che poi la discarica formulerà con apposita certificazione all’ASUR, si aggirerà su circa 1.600 chilogrammi, mentre il resto è terra da riporto.
Mi sembra una giusta precisazione, anche a dimostrazione del fatto che bonificare da amianto non è una cosa semplice e che le operazioni stesse implicano costi importanti.
dal presidente ALA
Carlo Montanari
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