Senigallia, Parco Saline: l’opposizione rilancia e sfida l’Amministrazione
Marcantoni: "Dimostrino in un dibattito pubblico che le cose non stanno come sosteniamo noi"
La Polo Holding avrebbe costruito un piano in più nelle quattro palazzine in questione all’interno del Parco delle Saline. In base ad una concessione edilizia rilasciata dal Comune, l’altezza massima prevista di 6,70 metri è stata "innalzata" a 9,70 per permettere l’edificazione del terzo piano. "In barba" a quanto predisposto dalle norme tecniche attuative del Prg che prevedono per le aree residenziali (BR3) dei parchi urbani (F5) una soglia di 3 metri inferiore, il fatidico 6,70.
E’ questo quanto denunciato dall’opposizione nel corso di una conferenza stampa in cui oltre al candidato a Sindaco Fabrizio Marcantoni e al Consigliere Roberto Paradisi erano presenti anche dei tecnici, ingegneri e architetti a supporto di questa tesi. La questione era nata durante le festività per l’Epifania quando in seguito al sollevamento di alcuni dubbi su 4 palazzine nella zona del Parco delle Saline, il Comune aveva ribattuto con un comunicato stampa che le affermazioni dei consiglieri dell’opposizione erano assolutamente prive di fondamento e false.
Per ribattere le dichiarazioni rilasciate dall’ente comunale e per farlo con cognizione di causa sono stati sentiti l’ing. Nicola Règine, l’ing. Berardo Berardinelli, l’ing. Piero Bartera e l’arch. Roberto Coppola, i quali hanno spiegato come all’interno del Parco delle Saline ci siano dei riferimenti specifici che abbasserebbero per le suddette 4 palazzine la soglia massima da 9,70 a 6,70 metri perchè appunto ricadenti all’interno della zona F5, quella del parco tanto per internderci.
Ma mentre il Comune afferma che gli edifici non vi rientrano, Marcantoni e il suo "staff" sostengono il contrario e si chiedono perchè mai la zona non sia stata delimitata evitando così discussioni inutili e interpretazioni soggettive alla norma. Già perchè delimitare la zona in cui gli edifici possono avere un’altezza di 9,70 metri e quella in cui dovrebbero essere più bassi di tre metri come individuato a Marzocca (nel comparto BR3 F5 <6>), avrebbe evitato la questione e qualsiasi conseguenza anche giuridica che nè potrà derivare.
"Siamo alle solite – precisa Marcantoni – il Comune cita i regolamenti in maniera parziale: oltre all’art. 16/C c’è anche l’articolo 20 (della Variante 2004 alla NTA, Ndr). Anzi sfidiamo l’Amministrazione Comunale a provare che le cose non stanno così in un dibattito pubblico".
Adesso la questione potrebbe arrivare nelle mani della Provincia che per risolvere il tutto dovrebbe approvare la variante in modo da sciogliere l’incongruenza che l’opposizione sostiene tra Piano Regolatore Generale e il Piano attuativo.
di Carlo Leone
Si sbugiardano a vicenda e non ci si capisce più nulla; il mentitore dovrebbe essere querelato da chi dice il vero! O no?????
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