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Lezione sui funghi, sulla natura… ma anche su un nuovo metodo di aggregazione

Incontro al Vallone di Senigallia con l'Associazione Micologica Marchigiana

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Serata sui funghiAl Vallone, per una serata con gli amici Micologi di Senigallia non si poteva parlare che di loro: i Signori del bosco… i Funghi e i loro Raccoglitori.
Unico neo della serata, lo diciamo subito in modo poi da non pensarci più, è stata una scarsa affluenza di pubblico, comprensibile quando si parla di argomenti specifici.

Ma quel poco che è intervenuto era formato, appunto, da persone qualificate ed interessate. L’unico profano in materia era chi scrive. Quindi mi si vorrà benevolmente passare qualche inesattezza non di certo voluta…

Ad illustrare e trattare l’argomento della serata con schede, foto e spiegazioni dettagliate era un esperto dell’Associazione Micologica Marchigiana di Senigallia, nella persona del Sig. Silvano Rettaroli che si ringrazia pubblicamente.
Logicamente apriva il suo intervento con le spiegazioni relative alla nascita del Fungo, nella sua suddivisione nelle due specie di famiglie: Superiori ed Inferiori e la loro funzione vitale che hanno nel bosco. Da qui il detto: ”Senza funghi non c’è bosco e senza bosco non c’è vita”.

Si è passati poi a parlare di come si riconoscono, sottolineando che il colore delle loro spore potrebbe essere di già per se stesso il 1° sintomo della loro velenosità o meno.
Si è parlato di habitat, delle inesattezze dei detti popolari sulla velenosità dei funghi e per questo  il consiglio di tenerne conto il meno possibile.

Il relatore ha tenuto a sottolineare come anche quelli commestibili possano provocare disturbi fisici,non per la loro tossicità bensì per motivi di cattiva conservazione, perché deteriorati, perché raccolti vecchi e con larve, perché sono pesanti a causa delle loro quantità di fibra, per cui dovrebbero considerarsi che andrebbero usati come componente di condimento e non come un alimento vero e proprio.

Le istruzioni sulle modalità di raccolta e sul come uno ci si dovrebbe avvicinare, hanno creato un discreto dibattito da cui è emerso che: comunque non vanno mai strappati, non vanno mai tagliati, ma vanno raccolti girandoli su se stessi e togliendoli per intero. Non vanno raccolti nè troppo piccoli né troppo vecchi.
Inevitabile la discussione sui Funghi Velenosi e sulla loro suddivisione in Tossici – Velenosi – Velenosi Mortali.

Si è parlato anche di legge Nazionale e di quelle locali che regolano il rilascio del patentino di abilitazione alla raccolta ed agli obblighi che il cercatore deve sottostare tenendo presente che variano da Regione a Regione e la cui inosservanza può portare al sequestro di quanto raccolto, nonché a multe neppure leggere.

Ecco che allora si sono elencate le principali regole di tale raccolta spiegando che nelle Marche non si possono raccogliere più di 3 kg di funghi al giorno, la raccolta va fatta dal mattino alla sera, non si possono usare come contenitori sacchetti di plastica, ma neppure cestini di plastica, bensì solo contenitori di vimini, il cappello del fungo deve avere una dimensione minima di 4 cm. non si possono usare rastrelli o uncini, non si possono usare reti se non rigide ecc..ecc.

Serata sui funghiMa mentre la lezione veniva impartita, sullo schermo venivano mostrate foto, che a dire “belle!!” era semplicemente un’esclamazione riduttiva. Funghi dalla forma strana, dai colori inimmaginabili, almeno per me che fin a quel momento avevo pensato che essi fossero solo pigmentati di varie tonalità marroni e bianche e solo nelle illustrazioni delle favole fossero dipinti per la gioia dei bimbi nelle varie combinazioni di Rosso e bianco, nel mentre che alcuni dei presenti invece ne sottolineavano con didascalie verbali, come il loro nome latino al quale abbinavano la località del ritrovamento in occasione di un’ escursione fatta in comitiva al tal monte o al tal bosco.
Si, perché ho potuto constatare, che la ricerca dei funghi è una passione, ma anche un ritrovarsi assieme, svolgere un’attività motoria all’aria aperta, un modo simpatico di aggregazione..

Ma a lezione conclusa, mentre si degustavano le “bruschette con la crema di funghi” bagnate nel “frizzantino”, continuando a parlare di funghi, venivo a conoscenza di dati che mai mi sarei pensato, quali ad esempio: che sono circa un 40 mila i cercatori con patentino nelle sole Marche, che intorno ai funghi ruota un interesse economico, oltre che quello dilettantistico, per cui c’è chi di un piacevole passatempo ne ha fatto una professione, che ci sono di conseguenza notevoli aree boschive destinate a questo tipo di raccolta, che esiste anche un commercio d’importazione dai paesi orientali (Cina in testa) di prodotto secco o sott’olio, che il consumo di funghi è in continuo aumento con la dolente nota, che troppi sono coloro che ricorrono all’assistenza medica per avvelenamenti dovuti alla faciloneria di troppi impreparati in materia, pericolosi non solo per loro, ma anche agli altri che di loro si fidano.
Si pensi che solo al Centro Veleni del Niguarda, sono ricorsi nell’ultimo anno più di 900 persone.

Quindi a conclusione: abolirne l’eccesso di assunzione come quantità,  ma non abolendone mai, però, l’eccesso in attenzione, continuandone sempre ad apprezzarne i profumi ed il gusto e  preferibilmente ancora, se in buona compagnia.
       
di Franco Giannini

Franco Giannini
Pubblicato Mercoledì 9 dicembre, 2009 
alle ore 22:55
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