Battesimo ufficiale per la campagna elettorale di Primo Gazzetti, con l’inaugurazione, avvenuta nel pomeriggio di sabato 5 dicembre, della sede del proprio comitato elettorale in via F.lli Bandiera, a Senigallia. A sostenere la lista civica dell’ex-Sindaco che vuole ritentare la corsa alla massima carica cittadina, i partiti dell’UDC e del PRI.

A margine dell’apertura della sede, Gazzetti ha tenuto una conferenza stampa per presentare una prima bozza del programmache, come lo stesso candidato tiene a precisare, è frutto delle idee del gruppo di persone che compone il comitato, alle quali devono ora aggiungersi le osservazioni dei cittadini.

Primo Gazzetti non ha lesinato, durante il suo discorso, critiche a quanto apparso nei giorni scorsi sulla stampa locale: partendo dalle dichiarazioni di Maurizio Mangialardi, candidato del centrosinistra ed Assessore uscente ai Lavori Pubblici, il quale di fronte all’ipotesi della redazione di un nuovo P.R.G. per Senigallia, risponde proponendo riqualificazioni ed ancora varianti al Piano esistente.

Per Gazzetti non c’è dubbio, queste frasi sono vecchie e pericolose!
Vecchie perchè ripropongono un modello di fare politica proprio degli anni ’80 e ’90, pericolose perchè in questo modo Mangialardi manderebbe un messaggio trasversale alle lobbies dell’edilizia: "Chi può, compri ora aree degradate e da riqualificare: penseremo noi a rendergliele edificabili, quindi fruttifere, con delle varianti al Piano Regolatore".
Questo non farebbe altro che acuire quella sorta di "guerra civile" in corso a Senigallia tra chi demonizza l’edificazione selvaggia e chi la pratica senza aver la capacità di controllare lo sviluppo del territorio.

Come invertire allora questa rotta? Secondo Gazzetti la via è quella della separazione della gestione edilizia da quella della pianificazione, assegnando di fatto al Consiglio Comunale che verrà eletto a Marzo non solo il compito di ratificare quanto deciso dalla Giunta, ma anche quello di gestire la pianificazione territoriale attraverso Commissioni bipartisan che abbiano un’apposita delega dal Sindaco: in questo modo si assisterebbe alla cessione, per delega appunto, di una porzione del potere che la Giunta ha in mano, ed i cittadini si riconoscerebbero maggiormente nelle attività svolte dai Consiglieri da loro stessi eletti.

"Mangialardi – continua Gazzetti – non capisce che il suo modo di fare politica è vecchio, e nel frattempo il nuovo sta emergendo. Chi gli è vicino e dice di sostenerlo come Durpetti, Porcelli, Bertolini, la stessa Paci, cosa pensa delle dichiarazioni del loro candidato? La linea che Mangialardi ha proposto non è di certo quella che queste persone hanno perseguito da tempo".

Gazzetti liquida con un laconico "elettoralistico" il piano delle opere previste dall’Amministrazione Comnuale e pubblicato dalla stampa nei giorni scorsi, che stima di destinare circa 60 milioni di Euro ad opere pubbliche in tre anni: "occorrono sincerità, realismo, etica, non un libro dei sogni redatto con uno stile politico degli anni ’70-80".

Si passa a parlare della situazione economica del Comune di Senigallia: Gazzetti parte da un articolo che parla di un buco nel bilancio comunale di 700 mila Euro per il prossimo esercizio e punta il dito contro i troppi dirigenti esterni di cui l’Amministrazione di Senigallia si avvale: "Ruoli come quello del Direttore possono e devono essere ricoperti da personale interno, come ad esempio il Segretario Comunale. Occorre responsabilizzare e valorizzare il personale dipendente del Comune ed essere trasparenti nelle assunzioni".

La chiusura è per le dichiarazioni di sostegno dei rappresentanti dell’UDC e del PRI: per i primi c’è Claudio Piermattei, vice del Segretario Comunale Giuseppe Gambelli, per i Repubblicani, Alberto Diambra assicura che "Non ci sarà spazio per bugie, escamotages, falsità, nè per permessi di edificazione rilasciati a Primo Gazzetti o a suoi parenti, se egli diverrà Sindaco di Senigallia!"

di Luca Ceccacci