Chiedevano il pizzo ad imprenditori marchigiani minacciandoli con le armi. Proprio come nelle storie che di solito riguardano altre realtà rispetto a quella della nostra regione, gli ultimi arrestati dalle squadre mobili della Polizia di Pesaro, Ancona e Macerata coordinate dalla Procura di Pesaro non sono delinquenti comuni, ma hanno contatti con la malavita organizzata. Tutto è partito grazie alla denuncia di un imprenditore senigalliese ricattato per circa 50 mila euro.

Gaetano Abaco 37 anni di Niscemi, Salvatore Roberto Perricciolo 29 anni di Catanzaro, Alessandro Petrolati 35 anni di Corinaldo e Marco Schiavi, 35 anni di Loreto avevano organizzato una nemmeno tanto piccola realtà mafiosa. Sono stati fermati tra le città di San Benedetto del Tronto, Civitanova Marche, Loreto e Porto Recanati. I fatti risalgono all’estate appena trascorsa e vista la pericolosità della situazione che aveva messo a serio repentaglio la vita dell’imprenditore senigalliese commerciante di auto, le indagini sono partite veloci.

Già nei mesi passati erano emersi grazie a dei blitz delle forze dell’ordine dei veri e propri arsenali con cui i quattro agivano e convincevano le loro "vittime" a pagare andando così a costruire un triangolo decisamente pericoloso, una specie di asse delinquenziale Marche Calabria Sicilia, fortunatamente sgominato. Proseguono le indagini per cercare di capire quante altre siano state le prede di quest’associazione a delinquere, che sembra aver operato in tutta la Regione e non solo.

di Carlo Leone