Liberate le colonie dell’Enel dal Csoa Mezza Canaja
Ma è subito polemica: "Noi abbiamo rispettato i patti, il Comune no"
Alle ore 8:30 di mercoledì 16 settembre i locali delle ex-colonie ENEL sono stati riconsegnati a Morpurgo e alla ditta di cui è il maggior azionario.
Alle ore 8:30 di mercoledì 16 settembre si è estinta definitivamente la penale che da anni gravava direttamente su di noi e indirettamente sul Comune e quindi su tutta la cittadinanza.
Alle ore 8:30 di mercoledì 16 settembre un rappresentante del Comune nella persona del Dirigente Maurizio Mandolini, un rappresentante di Iniziative Turistiche Senigallia s.r.l. nella persona di Riccardo Morpurgo, ed un rappresentante della disciolta associazione il Pane e le Rose nella persona di Marianna Lombardi, tramite una scrittura privata, hanno formalizzato tutto questo. Anno zero, dunque!
Questo è il risultato raggiunto dopo cinque mesi di “trattativa triangolare” tra noi, Morpurgo e l’Amministrazione Comunale, quest’ultima rappresentata dal Vicesindaco Ceresoni e dall’assessore Mangialardi. Una trattativa dura, tesa, improvvisa, che vedeva da una parte la frettolosa volontà di demolire l’ex-ENEL in piena estate pur non avendo nessun permesso per costruire e dall’altra un’attività politica e culturale – la nostra – già programmata e che non poteva saltare. Nel mezzo il Comune ed una penale di oltre duecentomila euro.
Noi non siamo eroi, tanto meno sulla pelle e le tasche degli altri. Non potevamo permettere che la penale di circa tre anni di occupazione venisse pagata – per ovvia impossibilità nostra – con le tasse dei senigalliesi. Non potevamo permettere che con i soldi pubblici si risarcisse un facoltoso privato, perché per noi sarebbe stata una scelta politicamente e moralmente devastante. Per tutelare i nostri concittadini, la nostra dignità e la nostra coerenza abbiamo scelto di scendere a patti e di arrivare ad un compromesso, l’unico possibile: lasciare l’ex-ENEL senza colpo ferire, senza resistere, in cambio dell’immediato annullamento della penale e dell’individuazione di un nuovo spazio per far ripartire il centro sociale. La prima richiesta era ovviamente indirizzata a Morpurgo ed alla sua società, la seconda all’Amministrazione Comunale.
Noi abbiamo rispettato i patti, la proprietà pure, l’Amministrazione Comunale no. Alle ore 8:30 di mercoledì 16 settembre abbiamo abbandonato volontariamente uno spazio, la penale è stata annullata, ma dall’Amministrazione non viene indicata alcuna alternativa per poter proseguire legalmente l’attività politica, sociale e culturale del Mezza Canaja. Certo, posti pubblici non ve ne sono molti. Certo, un privato non ci affitterebbe volentieri un posto. E’ anche certo però, che se non avessimo contestato il Sindaco durante il Cateraduno, occupato le case della Curia, denunciato pubblicamente – per primi – i conflitti di interesse e la mancanza di “etica pubblica” nell’azione dell’Amministrazione (vedi il caso di Villa Bucci) e soprattutto se fossimo stati solamente un’associazione culturale, magari un po’ vivace, ma nei fatti innocua e silente davanti alle malefatte di chi governa, beh, sicuramente un posto si sarebbe trovato.
Lasciamo nell’ex-ENEL un pezzo importante di noi. Vi lasciamo il sudore per averlo ricostruito, gli affetti che lì hanno potuto incontrarsi e nascere, le relazioni umane, sociali e politiche che grazie a quello spazio siamo riusciti a costruire in città, la fratellanza di centinaia di compagni e compagne di tutt’Italia, le botte date e prese per difendere lo spazio da fascisti e spacciatori. Lasciamo un pezzo della nostra vita. Una vita che abbiamo scelto di vivere dentro una dimensione collettiva, praticando quotidianamente il difficile e contraddittorio percorso dell’autonomia e della libertà.
Lasciamo tutto questo, ma usciamo a testa alta. Ora, ci offrono una trattativa non più con l’Amministrazione – guarda caso – ma con una cordata di partiti del centro-sinistra che vorrebbero aiutarci – farsi da garanti – nel trovare una sede. Grazie, ma abbiamo già dato! Una trattativa con l’istituzione pubblica è una conquista ed un riconoscimento politico che deriva da un conflitto più o meno aspro. Una trattativa con i partiti invece, è sostanzialmente qualcosa che sta a metà tra una politica assistenziale ed una clientelare. Dignità, coerenza, credibilità e stile ci impediscono di accettare.
Preferiamo percorrere altre strade, in basso a sinistra. Preferiamo guardare lontano, in alto, sulle gru delle fabbriche chiuse o sui tetti dei provveditorati e dei Musei Capitolini. Guardiamo ad una nuova stagione di lotte e ad una possibile ricomposizione di classe. Guardiamo con sorriso complice le prime avvisaglie di un nuovo movimento sociale dopo anni di torpore e barbarie. Anche noi andremo sui tetti, insieme a tutte e tutti coloro che sono stanchi di pagare la crisi, sul tetto di un nuovo spazio occupato per liberarlo dalla rendita, dalla speculazione, dalla privatizzazione e dal degrado, per farne non uno spazio pubblico, ma uno spazio comune. Per noi è l’anno zero, e sappiamo bene che bisogna avere una casa per andare in giro per il mondo.
Infine, vorremmo concedere “l’onore delle armi” a Roberto Paradisi, nostro strenuo nemico e puntuale contabile, che in questi anni ha impugnato la penale come principale arma per aizzarci contro la folla. Caro Roberto, ti sei battuto con valore, ma questa battaglia finisce qua e tu l’hai persa.
Per una volta tanto la Fam.Morpurgo ha fatto gli interessi di noi senigalliesi. Finalmente questa gente va a casa. Nelle proprie case a fare casino,a suonare, ad imbrattare, a sudare e ralazionarsi, ad attaccar manifesti, a sconfiggere Roberto Paradisi, a confezionare panini subito dopo aver accarezzato il povero randagio. Nelle proprie case, visto che molto probabilmente nessun senigalliese si presterà ad affittare A SPESE PROPRIE (O NOSTRE) un suo spazio. Sperando poi di non trovare i nostri eroi dentro una qualsiasi proprietà pronti "ad una nuova stagione di lotte e ad una possibile ricomposizione di classe". Basta disobbedienza. Regole e sacrificio. Ammesso che ne abbiate mai sentito parlare.
Mi dispiace molto che il Mezza Canaja se ne vada, ho partecipato ad alcune loro iniziative culturali ,Giulietto Chiesa, Cremaschi, alcune presentazioni di libri che mi interessavano, i volontari di emergency ed altri e devo dire che sono state serate piacevoli e anche di un buon livello culturale, è vero a volte i loro comportamenti sono sopra le righe e poco condivisibili, ma devo dire che hanno mantenuta viva questa città un pò sotto tono, hanno crato discussione in città con le loro gesta "esagerate", spero tanto che si giunga ad un accordo con il Comune che trovino loro uno spazio come il Bubamara, La Stanza, il Gratis, per mantenere viva anche questa realtà, criticabilissima ma viva.
Mi dispiace!!!
Qualche altro ancora dirà un "mi dispiace", altri diranno "finalmente", hanno ragione tutti perchè ancora abbiamo la possibilità di esternare liberamente le nostre opinioni. Se da questa sera si restaurerà in quell'area quella sorta di degrado che tutti conosciamo e che è "normale" che prolifererà, sapremo con chi ce la dovremo prendere e i loro nomi e cognomi. Salvo che non vengano proprio da lì, istituite le ronde senigalliesi.
Le innumerevoli amicizie, emozioni nate lì dentro... amore...addio mezza canaja
Che mi dite della razza malefica che in cuor suo e/o gridando, bestemmiano: 10,100,1000 Kabul!!!
Intanto con l'intento di tenere "buonini-gentilini" i nostrani ex-paggetti di mazza-canaja che si sono autosfrattati dalle colonie Enel, voglio segnalare che ci sono 2 ampi-comodi-quasi vuoti-centrali edifici da occupare: 1)l'ex-palazzo del turismo, 2)l'hotel Bagni. pepito s.
ma come parli? ex-paggetti, zarina, "buonini-gentilini"? Ma svegliati! portare avanti le proprie idee secondo te va sbeffeggiato? Ma la prossima volta spero occupino casa tua allora!!!
Pepito hai fatto un'ottima considerazione. Attendiamoci la prossima occupazione abusiva da parte dei nostri eroi, magari proprio dell'Hotel Bagni (così il posto per imbrattare, "fare cultura" -come dicono- e alimentare il turismo a Senigallia ce l'avrebbero e come) o dell'ex APT (tanto visto che non è sfruttato e sembra di nessuno si può okkupare liberamente ). Caro Pepito prepariamoci a pagare due volte: una per questi disobbedienti e una per quanto verrà loro concesso, considerando le prossime elezioni. WOW!!
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