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Giovannino Guareschi arriva a Senigallia: ‘etico ed eretico’

Il 29 luglio dibattito con video sul papà di Peppone e don Camillo

FAB Arredamenti Standard

Copertina libro FerrazzoliMercoledì 29 luglio anche Senigallia celebra Giovannino Guareschi, il ‘papà’ dei conosciutissimi ed amatissimi Don Camillo e Peppone. Ma Guareschi è stato anche molto altro: eroe della “resistenza bianca” nei lager nazisti, fondatore e direttore del settimanale satirico il Candido, autore di celebri manifesti elettorali (Nell’urna Dio ti vede, Stalin no), nonché l’unico giornalista italiano finito in carcere per diffamazione (di Einaudi e De Gasperi).

Di questo “Guareschi etico ed eretico” si parlerà mercoledì 29 luglio a Senigallia, in piazza Roma, alle 21.15. Sarà infatti presentato il libro del giornalista e scrittore Marco Ferrazzoli “Non solo Don Camillo. L’intellettuale civile Giovannino Guareschi”, edito dall’Associazione l’Uomo Libero (www.luomolibero.it, info@luomolibero.it). Durante la presentazione – cui parteciperanno, con l’autore, Fabrizio Marcantoni, Roberto Paradisi e Cristiano Boggi – verranno mostrati spezzoni di film e immagini legate allo scrittore emiliano.

Il libro ha una finalità solidale: il ricavato delle vendite sarà infatti devoluto al progetto di solidarietà ‘Terra e Identità’, per la realizzazione di un villaggio agricolo e di una struttura sanitaria in una zona della Birmania disastrata dalla guerra civile.

Chi non ha visto almeno un film su Don Camillo e Peppone? E chi ha sentito parlare di Giovannino Guareschi? Scrittore, umorista, vignettista, giornalista – oltre che autore di una delle più popolari serie cinematografiche e televisive – Guareschi fu un personaggio
straordinario: come afferma Indro Montanelli, la storia italiana del XX secolo “la si può fare senza chiunque altro, ma non senza di lui”.

Marco Ferrazzoli, in questa biografia sui generis, dimostra come lo scrittore sia stato un intellettuale di grande importanza civile (anche se Marcello Veneziani, nella prefazione, scrive che sentendosi dare dell’“intellettuale”, Guareschi avrebbe sporto querela).
Già nella prima metà del secolo l’autore di Don Camillo è un celebre giornalista del Bertoldo di Cesare Zavattini. Nel 1943 viene deportato nei lager tedeschi per non aver aderito alla Repubblica di Salò, divenendo una figura di spicco della “resistenza bianca” e coniando il celebre motto “Non muoio neanche se mi ammazzano”.

Al rientro dalla guerra fonda e dirige il Candido, il maggior settimanale politico- satirico di quegli anni, con il quale nel ’46 sostiene la monarchia al referendum istituzionale e nelle elezioni del 1948 fornisce un contributo fondamentale alla vittoria democristiana: i famosi manifesti “Nell’urna Dio ti vede, Stalin no” e “Mamma, votagli contro anche per me”.
Diviene così un importante opinion-leader, uno dei più feroci fustigatori del partitismo e, nel ’53, diviene l’unico giornalista italiano a finire in carcere per diffamazione, a causa di una vignetta sul presidente Einaudi e di un articolo contro De Gasperi. Come sottolinea Ferrazzoli, oggi sarebbe assurdo andare in carcere per 13 mesi per aver fatto satira contro le istituzioni.

Osteggiato dai politici e dalla critica, che non ha mai riconosciuto i suoi meriti letterari, muore nel 1968 e i suoi funerali vengono disertati da tutte le autorità. Unici personaggi di rilievo presenti, Enzo Biagi ed Enzo Ferrari.
Ma la gente comune non lo ha mai dimenticato. I suoi libri sono stati venduti e tradotti in venti milioni di copie in tutto il mondo e hanno ispirato film ancor oggi di grande audience. Come diceva Guareschi stesso: “Sono un uomo comune e quindi mi pare, parlando di me e dei miei, di fare un po’ la storia dei milioni di uomini comuni che con la loro assennata mediocrità tengono in piedi la baracca di questo mondo”.

Redazione Senigallia Notizie
Pubblicato Sabato 25 luglio, 2009 
alle ore 11:56
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Commenti
Solo un commento
patrizia contini 2009-07-26 23:33:32
mi fa molto piacere questa iniziativa, ma sarei stata molto più contenta se l'iniziativa fosse partita dal comune... che invece sulla cultura latita... ormai qui si punta sul summer jamboree, la fiera, i fuochi, ma incontri dibattiti, tavole rotonde su temi legati alla letteratura o alla storia o all'arte o alla musica????? ma la cultura non era il caposaldo della sinistra... ora ci state togliendo anche questa. un ringraziamento agli organizzatori di questo interessante (spero) incontro.
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