Senigallia, a palazzo del Duca le fotografie di Antonio D’Agostino
Inaugurazione della mostra sabato 18 luglio
Una mostra fotografica di grande richiamo certo non poteva mancare nel calendario degli eventi estivi di Senigallia, città della fotografia. Così mentre al Musinf l’attenzione è tutta rivolta alla didattica e ai workshop dei grandi maestri della fotografia (Cesare Colombo, Nino Migliori, Piergiorgio Branzi) al palazzo del Duca fervono i lavori di preparazione e allestimento di un evento artistico-documentario, che verrà inaugurato sabato 18 luglio, alle 21, quando saranno in molti a Senigallia proprio perché attratti dalla mostra di Antonio D’Agostino.
Un’esposizione costruita sul filo dei ricordi e della testimonianza, ma anche delle interpretazioni di Fluxus. La mostra che, come si capisce bene sin dalle prime immagini, punta sulla fotografia come documentazione del farsi dell’arte. L’itinerario espositivo è accompagnato da una pubblicazione vasta e documentata, curata da Gianluca Ranzi. Sabato con Antonio D’Agostino sarà a Senigallia anche Paolo Barozzi, per tanto tempo collaboratore dell’Archivio storico di Peggy Gugghenheim.
Antonio D’Agostino nasce a Catanzaro il 25 gennaio 1938. Vive e lavora a Roma, dopo aver trascorso una quindicina di anni a Venezia e, successivamente, a Parigi. Dal 1963, pur continuando nell’opera pittorica, si avvicina sempre di più al cinema, realizzando filmati in super 8 e 16 mm. Seguono gli happenings, "Proposta per un’ibernazione" e "270 metri cubi d’aria insacchettati" e la Videoperformance "Ego sum". Entra in contatto con Joseph Beuys, Nam June Paik e Hermann Nitsch, con i quali realizza dei video tapes. Tra le sue presenze più importanti quelle alla: XXXVI Biennale Internazionale d’arte di Venezia, a Documenta 5 di Kassel, all’international open Encounter on video di Buenos Aires, ad Art Basel, per la presentazione di video Fluxus. Ancora all’International Encounter on Video dell’ Espace Cardin di Parigi.
Altre presenze rilevanti di D’Agostino sono quelle ad "Aspetti del Comportamento" a cura di Renato Barilli per lo Studio d’Arte Eremitani di Padova, all’ International Open Encounter on Video di Copenaghen e a quelli della Fondazione Joan Mirò, di Barcellona. Poi all’ Attendance in person – Video Art presso il Royal College of Art, London. Espone nella mostra “Lo schermo negato", all’Attendance in person – Video Art" presso il Guggenheim Museum, New York e presso il National Museum of Modern Art di Tokyo. Presente con una performance ad "Artezoom", nella Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea San Marino, come a Videozoom" al Biz-art di Shanghai. L’itinerario espositivo comprende anche "II Gioco è fatto", a cura di Achille Bonito Oliva, al Museo Vostell, "Videozoom di Roma, "La Collezione Esso" alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, "II Gioco è fatto" nei Musei di Arte Contemporanea di Cordoba e Siviglia, "Videozoom" al Grane Arts Center di Philadelphia. Le sue opere si trovano in collezioni private e Musei d’Arte Contemporanea in Italia e all’estero.
D’Agostino oggi dirige la rivista Arte contemporanea. La complessa esperienza della sua fotografia, esposta a Palazzo del Duca, è descritta nel libro, che viene presentato da Gianluca Ranzi e Maurizio Cesarini, professore all’Accademia di Belle arti di Frosinone e collaboratore del Musinf di Senigallia.
dal Musinf Senigallia
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