"Il nostro unico obiettivo è quello della tutela del bambino e di tutti gli alunni. In base a questo principio abbiamo sempre agito". La dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo "Senigallia sud-Belardi" Fulvia Principi difende il suo operato e quello del personale della scuola elementare "Don Lorenzo Milani" di Marzocca, dopo il movimentato episodio di giovedì scorso. Come riferito ieri, protagonista un bambino della  quinta classe che avrebbe minacciato insegnanti e compagni di classe con un martello ed un paio di forbici.

Professoressa Principi, come stanno le cose?
"Premetto che ricopro questo incarico da un mese e mezzo, ma questo non intende essere una scusante. Si tratta di un bambino che ha seri problemi. Proprio per questo, quando si è iscritto a fine agosto, il suo caso è stato valutato ed è stato predisposto fin da subito un progetto specifico in collaborazione con l’Ufficio scolastico provinciale ed i servizi sociali del Comune. Tramite l’Ufficio scolastico è stata presentata una richiesta per un insegnante di sostegno. Insomma abbiamo concordato strategie educative e didattiche per garantire il suo inserimento. C’è anche da dire che dall’inizio dell’anno scolastico, il bambino ha frequentato soltanto per 17 giorni".
Su quanto avvenuto giovedi?
"Posso dire che non è successo nulla di serio e che le cose non sono andate proprio come sono state riferite. La maniglia della porta si è rotta in maniera accidentale e non è stata forzata. E’ vero che l’alunno ha preso da un armadietto chiuso a chiave il martello e le forbici. Ma subito dopo si è calmato da solo e la situazione si è normalizzata. Della vicenda ho comunque informato le famiglie tramite il rappresentante di classe".
Come hanno reagito i genitori dei bambini?
"Dopo essersi rifiutati di portare a scuola i figli venerdì, tutto è rientrato. Anche questa mattina (ieri  ndr) mi sono recata alla "Don Milani" e tutta la classe era presente. Mancava solo il bambino in questione, non per provvedimenti nei suoi confronti ma perchè si sta appunto operando il recupero attraverso il progetto al quale facevo riferimento. Della sua situazione avevo già parlato in una precedente assemblea con le famiglie, trovando disponibilità al dialogo".
II procuratore dei minori, Ugo Pastore ha detto che la scuola non può essere l’unica struttura educativa.
"Non ho mai avuta questa pretesa. Tanto è vero che ho coinvolto il Comune e l’Ufficio scolastico provinciale, Comunque alla Procura dei minori invierò una relazione sull’accaduto. Credo però che ora soprattutto nell’interesse del bambino e della classe ci sia bisogno di tranquillità e non più di clamore".

di Sandro Galli