Le Terre di Frattula in una tesi di laurea
Massimo dei voti per il senigalliese Gabriele Gattanella
Con il massimo dei voti, il neo laureato Gabriele Gattanella di Senigallia (relatore il Prof. Felice Vetullo), durante l’anno accademico 2006-2007, presso la Facoltà di economia all’Università degli studi di Perugia, ha presentato la tesi di laurea proprio sulle terre di Frattula, dal titolo: applicazione del modello “swot” alle terre di Frattula.
Il corso di laurea triennale in economia e gestione delle aziende turistiche, che si è concluso con la tesi su Frattula e che ha visto come protagonista Gabriele Gattanella (un quarantenne che ha voluto riprendere gli studi in età matura), rappresenta sicuramente un utile strumento di riferimento per tutti gli operatori economici delle “Terre di Frattula”, ma anche per gli Amministratori degli Enti locali che rientrano nell’areale: Senigallia, Corinaldo, Castel Colonna, Ripe e Monterado.
La relazione, infatti, prende in esame i punti di forza e di debolezza, le nuove tendenze, le opportunità, il fenomeno del turismo enogastronomico, i nuovi turismi, le strade delle tipicità locali e dell’artigianato, le strutture ricettive, la storia, il patrimonio ambientale, i servizi turistici, come arrivare.
Sono trattati gli aspetti che riguardano gli equilibri socio ambientali, la riscoperta delle radici e la cultura del luogo, l’interesse per la provenienza del prodotto alimentare e non solo (la cosiddetta filiera), i valori e la storia rurale.
Dallo studio emerge che le potenzialità turistiche sono notevoli ma solo in parte sfruttate. Ok per i 17 km di spiaggia senigalliese, potenziale che si può considerare pienamente sfruttato, ma scarsa è la ricerca e la valorizzazione della tradizione culinaria che appartiene al patrimonio della storia locale (nonostante che Senigallia vanti una scuola alberghiera e cuoci di prestigio nazionale).
Le terre di Frattula offrono un’occasione unica -nel bacino del Misa, Nevola e Cesano-, per sfruttare le nuove tendenze e valorizzare il territorio, per far conoscere i sapori genuini, le tipicità enogastronomiche (ad esempio: i vini DOC e da tavola, l’olio extravergine di oliva, il salume di Frattula, i pani e le farine locali, il miele, la “crescia con l’erba di campo” e gli affettati, la porchetta di animali allevati allo stato brado, le tagliatelle con il sugo d’anatra, ecc.), l’artigianato artistico, i centri storici, le bellezze del paesaggio agrario, le foci con le essenze vegetazionali spontanee ed i parchi fluviali, i centri storici, i castelli ed i borghi, le frazioni marinare costiere, ecc. Ma per ottenere tutto ciò è necessario che siano poste in essere delle politiche turistiche adeguate: più sistemi in aree vaste (a livello provinciale ?!), più sinergia tra operatori e soprattutto, un più efficace ruolo della Regione Marche. Occorre a tal proposito che la Regione si doti di un “marchio di rappresentanza fieristica e promozionale” uguale per tutti, a cui ognuno può fare riferimento per promuovere e valorizzare le molteplici eccellenze e le specificità territoriali tra le quali Frattula.
L’Associazione Terre di Frattula si congratula con il neo-laureato con l’auspicio che anche l’aspetto storico e culturale (già ricco) continui a suscitare interesse e nuove attenzioni che produrranno sicuramente opportunità economiche ai vari operatori locali e incentiveranno ulteriormente il turismo del nostro territorio.
Con l’occasione e con piacere informiamo i nostri lettori che nelle Terre di Frattula sono nate due nuove filiere locali riguardanti il pane, denominate una il Pane dalle Terre di Frattula e l’altro il Pangallo, pane di Senigallia, proprio in questi giorni è possibile acquistare e degustare questi prodotti a Pane Nostrum, una finestra espositiva internazionale che si tiene a Senigallia.
Il corso di laurea triennale in economia e gestione delle aziende turistiche, che si è concluso con la tesi su Frattula e che ha visto come protagonista Gabriele Gattanella (un quarantenne che ha voluto riprendere gli studi in età matura), rappresenta sicuramente un utile strumento di riferimento per tutti gli operatori economici delle “Terre di Frattula”, ma anche per gli Amministratori degli Enti locali che rientrano nell’areale: Senigallia, Corinaldo, Castel Colonna, Ripe e Monterado.
La relazione, infatti, prende in esame i punti di forza e di debolezza, le nuove tendenze, le opportunità, il fenomeno del turismo enogastronomico, i nuovi turismi, le strade delle tipicità locali e dell’artigianato, le strutture ricettive, la storia, il patrimonio ambientale, i servizi turistici, come arrivare.
Sono trattati gli aspetti che riguardano gli equilibri socio ambientali, la riscoperta delle radici e la cultura del luogo, l’interesse per la provenienza del prodotto alimentare e non solo (la cosiddetta filiera), i valori e la storia rurale.
Dallo studio emerge che le potenzialità turistiche sono notevoli ma solo in parte sfruttate. Ok per i 17 km di spiaggia senigalliese, potenziale che si può considerare pienamente sfruttato, ma scarsa è la ricerca e la valorizzazione della tradizione culinaria che appartiene al patrimonio della storia locale (nonostante che Senigallia vanti una scuola alberghiera e cuoci di prestigio nazionale).
Le terre di Frattula offrono un’occasione unica -nel bacino del Misa, Nevola e Cesano-, per sfruttare le nuove tendenze e valorizzare il territorio, per far conoscere i sapori genuini, le tipicità enogastronomiche (ad esempio: i vini DOC e da tavola, l’olio extravergine di oliva, il salume di Frattula, i pani e le farine locali, il miele, la “crescia con l’erba di campo” e gli affettati, la porchetta di animali allevati allo stato brado, le tagliatelle con il sugo d’anatra, ecc.), l’artigianato artistico, i centri storici, le bellezze del paesaggio agrario, le foci con le essenze vegetazionali spontanee ed i parchi fluviali, i centri storici, i castelli ed i borghi, le frazioni marinare costiere, ecc. Ma per ottenere tutto ciò è necessario che siano poste in essere delle politiche turistiche adeguate: più sistemi in aree vaste (a livello provinciale ?!), più sinergia tra operatori e soprattutto, un più efficace ruolo della Regione Marche. Occorre a tal proposito che la Regione si doti di un “marchio di rappresentanza fieristica e promozionale” uguale per tutti, a cui ognuno può fare riferimento per promuovere e valorizzare le molteplici eccellenze e le specificità territoriali tra le quali Frattula.
L’Associazione Terre di Frattula si congratula con il neo-laureato con l’auspicio che anche l’aspetto storico e culturale (già ricco) continui a suscitare interesse e nuove attenzioni che produrranno sicuramente opportunità economiche ai vari operatori locali e incentiveranno ulteriormente il turismo del nostro territorio.
Con l’occasione e con piacere informiamo i nostri lettori che nelle Terre di Frattula sono nate due nuove filiere locali riguardanti il pane, denominate una il Pane dalle Terre di Frattula e l’altro il Pangallo, pane di Senigallia, proprio in questi giorni è possibile acquistare e degustare questi prodotti a Pane Nostrum, una finestra espositiva internazionale che si tiene a Senigallia.
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