“L’acqua non è una merce”
da Gruppo Società e Ambiente
La privatizzazione dell’acqua, introdotta con la legge finanziaria dal Governo Berlusconi del 2002, ha generato una situazione di estrema gravità.
L’acqua viene considerata una merce e non più un diritto: le future generazioni avranno acqua se potranno pagarla.Le privatizzazioni nel nostro Paese hanno già dimostrato preoccupanti limiti e la privatizzazione dell’acqua non farà eccezione: peggioramento del servizio, aumento dei prezzi, depauperamento delle risorse idriche, nessuna tutela del territorio. Le s.p.a. hanno già fiutato l’affare. L’acqua, gestita da una s.p.a. che deve far profitti e distribuire dividendi agli azionisti, ha una sola strada da percorrere: quella di alzare le tariffe.Ambigua è anche la situazione in cui l’acqua è gestita da una s.p.a. dove la maggioranza è in mano al pubblico, ma una consistente parte è in mano a privati: un mediocre compromesso per nascondere una realtà pesante cioè che l’acqua appartiene a qualcuno e non è un bene pubblico, ma è una merce privata, venduta e comprata alla stessa stregua della benzina, del traffico telefonico, e di qualsiasi bene di consumo.Riflettiamo su questo però: l’uomo è vissuto per millenni senza benzina e senza telefono, ma quanto può vivere senza acqua?
In alcuni comuni d’Italia, dove la privatizzazione è totale, sono arrivate bollette di oltre mille euro a fronte di un servizio immutato rispetto a quello fornito dal comune.
Il 12 gennaio 2007 è iniziata in tutta Italia una raccolta di firme per una legge che tuteli l’acqua come bene pubblico. Alla fine di giugno scadranno i termini per la raccolta di firme, se volete fermare questo abuso, vi invitiamo a firmare presso l’Ufficio Relazioni con il Pubblico, in Piazza Roma n°1, presso la sede comunale, aperto tutti i giorni dalle ore 8.30 alle ore 12.30 dal lunedì al venerdì. Nel pomeriggio, dal lunedì al giovedì dalle 15.30 alle 18.15.
Utilizzare l’acqua per fare profitto non potrà portare a niente di buono né per l’uomo né per l’ambiente. Se vogliamo ribadire con forza che l’acqua è un diritto, non possiamo dimenticare che è nostro dovere non sprecarla poiché essa non è un bene inesauribile, né è stata creata per soddisfare i nostri capricci.
Averne cura e rispetto, utilizzarla con parsimonia e lottare perché tutti abbiano accesso all’acqua, questi saranno i primari obiettivi di questo sciagurato millennio per evitare che, domani, milioni di persone muoiano di sete.
GRUPPO SOCIETA’ E AMBIENTE
Il Direttivo
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