Venerdì 4 maggio Festa del Patrono San Paolino
"L'amicizia è come una medicina vitale"
La città di Senigallia festeggia il suo patrono S. Paolino venerdì 4 maggio. La festa religiosa prevede le S. Messe al mattino alle ore 7.30; 9.00; 10.00 celebrata da mons. Mario Cecchini; 11.30 celebrata da mons. Odi Fusi-Pecci.
Nel pomeriggio poi alle ore 18.00 la solenne concelebrazione eucaristica presieduta dal vescovo di mons. Giuseppe Orlandoni e concelebrata dai sacerdoti della città. Al termine della Messa si snoderà la processione per le vie del centro passando per via Cavallotti, via Marchetti, corso 2 Giugno, via Cavour, via Armellini e il ritorno in Cattedrale.Presterà servizio la Banda Cittadina e durante la giornata è aperta una pesca di beneficienza.
San Paolino ci insegna a non farci coinvolgere dalla logica di Caino/Abele – Amico/Nemico, che prevale nell’attuale fase politica (che privilegia lo scontro "preventivo" alla ricerca del bene comune) ma ad allenarci alla pedagogia dell’ascolto e del dialogo, alla comprensione dei problemi e delle novità, scegliendo "oltre" gli interessi personali o di gruppo.
San Paolino I vescovo, patrono di Senigallia e titolare dell’antica cattedrale fu sostituito con San Paolino da Nola. Il 4 maggio 1271 il vescovo Filippo consacrò la nuova cattedrale e la dedicò a San Paolino, vescovo di Nola. Le ragioni di questa sostituzione possono essere le seguenti.Il nome del santo nolano era uno dei più venerati ed ammirati nel mondo cristiano. L’antichità esaltava l’esempio di nobiltà romana che accoglieva il vangelo; il Medio Evo lo prendeva per modello di santità per tutte le sue rinunce; l’umanesimo lo stimava per le sue eccelse qualità di artista e poeta. Forse parve più giusto e logico prestare un culto ad un santo di cui si conosceva tutto, mentre del Paolino senigalliese erano perse le tracce.
Altra ragione, che potremmo definire pastorale, fu la singolare vita di Paolino sulla cui scia potevano percorrere il cammino di perfezione tutte le classi sociali e le situazioni di ogni singolo cristiano.
Ultima ragione è il fatto che il vescovo Filippo era dell’ordine degli Erenitani di S. Agostino e quindi volle fare un atto di religioso ossequio nominando patrono della sua chiesa senigalliese il grande amico di S. Agostino, Paolino da Nola.
Don Paolo Gasperini
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