Paesaggio cinema- Spazi, ambienti e luoghi del cinema italiano
Ancona, Falconara Marittima, Senigallia, Fano dal 16 al 31 marzo 2007
"Paesaggio Cinema" è il tema e il titolo della rassegna che la Provincia di Ancona- Assessorato alla Cultura, propone nell’ambito del progetto "Leggere il Novecento", dopo il successo di critica e di pubblico degli anni precedenti.
Per questa edizione 2007, la manifestazione, curata da Gianni Canova e organizzata da Lorenzo Capulli-CTM Studio di Ancona, si avvale della collaborazione della Provincia di Pesaro-Urbino- Assessorato alla Cultura, del Comune di Falconara Marittima-Assessorato alla Cultura, del Comune di Fano-Assessorato alla Cultura, del Comune di Senigallia-Assessorato alla Cultura, della Mediateca delle Marche, di Fano International Film Festival, della Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale.
La scelta di dedicare al paesaggio l’ormai tradizionale appuntamento con il cinema italiano (dopo che negli anni precedenti si erano affrontati temi come il lavoro, la condizione femminile, il conflitto…), particolarmente voluta anche dall’Assessore alla Cultura Luciano Montesi, nasce proprio dalla consapevolezza della centralità che il paesaggio va assumendo non solo come tema dominante, ma anche come modalità e prassi del fare cinema. L’Assessore Montesi sottolinea infatti come tre siano gli obiettivi che si intende raggiungere: "Il primo è la valorizzazione del paesaggio nella sua valenza naturalistica e culturale. Il secondo è di mostrare come questo avvenga nella comunicazione cinematografica che legge le evoluzioni e i cambiamenti del paesaggio nel tempo. Il terzo è dare alla manifestazione – che fino alla scorsa edizione si è svolta soltanto ad Ancona – una valenza di area vasta fino a coinvolgere le città di Falconara, Senigallia e Fano".
Il Paesaggio, urbano ed extraurbano, ha subito nel novecento una vera rivoluzione; è cambiato il concetto di città e dell’insediamento urbano, così come è mutato il cosiddetto habitat poiché cambiano in modo continuo e spesso definitivo il territorio e lo spazio. Il passaggio dalla campagna alla metropoli e comunque all’urbanizzazione intensiva, ha comportato profondi trasformazioni nel lavoro, nel tempo libero, nello stile di vita, nella socializzazione. Il paesaggio, l’ambientazione, gli interni hanno nel cinema un peso determinante: citiamo di Michelangelo Antonioni, "Il Grido", dove il protagonista intraprende un lungo viaggio attraverso la pianura padana, portando con se la piccola figlia, sullo sfondo nebbioso di una natura profanata dai segni del progresso, e "Deserto rosso", ambientato (direttore di fotografia Carlo Di Palma) a Ravenna della quale risaltano soprattutto i tratti d’una modernità spinta e dell’industrializzazione invasiva per passare al Bertolucci di "Io ballo da sola" dove il paesaggio toscano, esaltato dalla fotografia dell’iraniano Darius Khondji (Seven) diventa pittura grazie all’uso delle luci che rimandano ai quadri dei fauves (Matisse, Derain, Vlaminck) e "Nirvana" di Gabriele Salvatores, esempio, raro, di cinema italiano che “inventa” un paesaggio virtuale.
La rassegna "paesaggio Cinema" propone film di grande importanza e bellezza (da "Le mani sulla città" di Rosi a "Una gita scolastica" di Pupi Avati, da "Il grido" di Antonioni al recentissimo e non ancora distribuito "Il vento fa il suo giro" di Giorgio Diritti) con l’intento di indagare e approfondire sia l’aspetto etico che estetico del "paesaggio" (che è certamente uno dei dibattiti fondamentali della nostra epoca), attraverso firme di registi quali Davide Ferrario, Maurizio Ponzi, Pupi Avati, Antonio Capuano, Franco Piavoli e Giorgio Diritti.
info: www.leggereil900.it
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