Prosegue l’appuntamento al CSA Mezza Canaja di Senigallia per la rassegna Te lo facci vedere io!.Giovedì 8 marzo alle ore 21.30 sarà la volta di un film di Marco Bellocchio I pugni in tasca.
La rottura di abitudini e tradizioni culturali rigidamente fissate non è altro che la sostanza di cui si nutre il regista, Marco Bellocchio, e che –debitamente interiorizzata- si manifesta nel suo film d’esordio (1965).
Un capolavoro assoluto che si configura tutt’ora come palese sintomo di un’insofferenza e di uno sfogo individualizzato: all’apparenza mossa da puro anticonformismo l’opera riesce a trasmettere una lucida e lievemente grottesca descrizione di una serie di spazi (sovente trattasi di stanze), di luoghi e di gesti che risulteranno poi la cifra stilistica del regista piacentino.
Come fatto notare acutamente da certi critici una delle capacità del film di Bellocchio è quella di appiattire al massimo le differenze tra il protagonista ed i codici della normalità: è questo possiamo notarlo negli stimoli sessuali come nelle (pre)visioni di morti inutili, nei silen zi come tra le pause di un’allucinata musica.
Le personalità sono già compiute, cristallizzate, come i passi che esse muovono nell’ambiente circostan te ma soprattutto entro le mura familiari.
E si tratta di una famiglia simbolicamente mutilata della figura paterna, sostituita dalle grida e da movimenti gioiosi (e giocosi) tutt’altro che patologici (legati quindi alla malattia e,in prospettiva,alla morte), bensì fisiologicamente connaturati alle proprie dimensioni.
Ciascuna voce sembra volerci dire: "ora che non esistono più le coordinate possiamo veramente cominciare a vivere".
Film politico e poetico come pochi I pugni in tasca rimarrà per sempre lo zenit artistico di una filmografia incostante e talvolta controversa, ma sempre protesa verso l’imposizione di un’idea forte e mai dettata dal calcolo.

CSA Mezza Canaja