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Bmw si spezza, muoiono a 17 e 19 anni

Schianto a 180 all'ora

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Una folle corsa sulla strada provinciale per andare in discoteca, lo schianto contro un cipresso, una colonna di cemento e un secondo cipresso, l’auto che si spezza in due tronconi e il tachimetro che resta bloccato sui 180 chilometri orari. Due ragazzi di 17 e 19 anni sono morti sul colpo, un altro di 19 è stato ricoverato in fin di vita a Torrette, il quarto si è salvato per miracolo.
Piangono i loro ragazzi morti i paesi di Arcevia (in particolare il Castello di Palazzo) e di Castelleone di Suasa. A perdere la vita nell’ennesima strage del sabato sera sono stati Michele Santini, 19 anni di Palazzo di Arcevia, che frequentava il primo anno di Informatica all’Università di Urbino e Gianluca Morbidelli, 17 anni di Castelleone di Suasa, studente al liceo psicopedagogico "Perticari" di Senigallia e calciatore. Diego Apolloni, 19 anni di Palazzo di Arcevia, è stato ricoverato in rianimazione a Torrette, dove ieri sera è stato sottoposto a un intervento chirurgico: la sua vita è appesa a un filo. Quasi incolume il quarto ragazzo che era a bordo dell’auto: Roberto Beretta, 17 anni di Castelleone di Suasa, ferito in maniera lieve tanto che la prognosi è di soli 20 giorni. E’ stato proprio Roberto Beretta a dare l’allarme con il telefonino dopo lo schianto che ha letteralmente spezzato in due l’auto di grossa cilindrata sulla quale i ragazzi viaggiavano, una Bmw 32013. Roberto ha chiamato il padre, consigliere comunale di Castelleone, e con un filo di voce è riuscito a dirgli quello che era successo.L’incidente è successo un quarto d’ora dopo la mezzanotte sulla strada provinciale 41, la strada che scende da Castelleone di Suasa verso San Lorenzo in Campo e la provinciale Pergolese. E’ successo nel territorio comunale di San Lorenzo in Campo, all’uscita di una curva. I ragazzi erano a bordo della Bmw 32013 del padre di Michele Santini e volevano andare in discoteca, al Miù J’Adore di Marotta, un locale che frequentavano spesso. All’ultimo minuto si era unito anche Gianluca Morbidelli, che non faceva parte del gruppo ma li conosceva e forse voleva solo un passaggio: in fondo tutti e quattro condividevano la passione per la discoteca. Altri loro amici con cui trascorrere la serata ballando li precedevano su un’altra auto.Al posto di guida della Bmw di Santini non c’era Michele: il ragazzo si era fatto sostituire dall’amico Diego Apolloni. Forse l’eccitazione di essere al volante di un’auto di grossa cilindrata a soli 19 anni, forse la scarsa conoscenza del mezzo, senza contare la pericolosità della strada e la pioggia (caduta intorno alle 21) che aveva reso scivoloso l’asfalto, e soprattutto la forte velocità: questi i motivi più probabili che hanno fatto perdere ad Apolloni il controllo della Bmw. L’auto ha tagliato una curva ed è uscita di strada: prima ha abbattuto un cipresso, poi ha urtato un paletto di cemento, infine è andata a schiantarsi contro il tronco di un secondo albero. A nulla sono valsi gli airbag e a nulla sono servite le cinture di sicurezza che a quanto pare tutti avevano regolarmente allacciate. La violenza del doppio impatto è stata devastante. Il fatto che uno dei quattro sia uscito con le proprie gambe da quell’ammasso irriconoscibile di rottami ha dell’incredibile."L’auto era letteralmente spezzata in due: la parte anteriore da una parte e quella posteriore dall’altra" ha raccontato uno dei vigili del fuoco intervenuti sul posto per estrarre le vittime dalle lamiere accartoccìate.I rilievi sono statì effettuatí dai carabinieri della stazione di San Lorenzo in Campo e della compagnia di Fano. Il tachimetro dell’auto, rimasto bloccato nello schianto, segnava 180 chilometri all’ora. Inutili i soccorsi per i due ragazzi morti sul colpo. Per Diego Apolloni, invece, trasportato d’urgenza a Torrette, è cominciata una lunga, disperata lotta contro strapparlo alla morte.

di Fabio Fattore
da Il Messaggero

Manuela Winter
Pubblicato Lunedì 20 novembre, 2006 
alle ore 9:27
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