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“Chiusura Scac non solo crisi economica ma forse anche scelte politiche poco lungimiranti”

dal Gruppo Società e Ambiente


clicca per ingrandireVogliamo esprimere la nostra solidarietà ai lavoratori della Fruttagel (ex Scac) che si trovano a vivere un terribile momento di incertezza.Ovviamente ci auguriamo che tutta la cosa possa risolversi nel migliore dei modi e che per ognuno di quei lavoratori e di quelle lavoratrici ci sia la certezza di un futuro tutelato e di un lavoro garantito.
La chiusura della Scac e la perdita di una realtà importante nel panorama della produzione agricola ci costringe ad una amara riflessione. Sono ormai numerose le aziende che hanno chiuso i battenti nella nostra città lasciando tanta gente senza lavoro e senza prospettive.Alcune erano chiusure annunciate, altre improvvise.Ci chiediamo se tutto questo sia solo il frutto di una brutta crisi economica o non sia invece la conseguenza di scelte politiche mancate o poco lungimiranti. Non siamo economisti, ma non ci vuole un genio per vedere che Senigallia non offre nessuna prospettiva né per i giovani né per le nuove famiglie. I giovani se ne vanno lasciando la città priva di quella spinta vitale necessaria per apportare nuove idee ed attivare nuovi percorsi di sviluppo.
Ogni giorno la nostra città perde pezzi di imprenditoria nella sostanziale indifferenza di una classe politica che dovrebbe almeno porsi il problema di cosa sarà l’economia di questa città tra cinque o dieci anni. Mentre l’agricoltura, con la crisi della ex SCAC, subisce un colpo mortale, il turismo sta segnando il passo e rischia di non essere più il motore trainante dell’economia, Senigallia non è più competitiva ed attraente.
Resta solo il mattone, per ora, l’unica fonte di investimento del nostro territorio, l’unica industria che "tira".Si costruisce, si costruisce dovunque perchè le abitazioni non sembrano bastare mai ma restano vuote causa i loro costi proibitivi e spingono molte persone a cercare soluzioni più economiche nei comuni vicini. Investire nel mattone è conveniente per chi costruisce. E allora perché faticare con una impresa che può andare bene o andare male?Meglio investire in case e terreni che tanto prima o poi diventeranno edificabili, perché le amministrazioni sono sempre molto sensibili alla politica del costruire, che rimane la più sicura fonte di consenso elettorale.
Ma tutto questo quanto può durare?
In un imminente futuro, non sarà più vantaggioso acquistare case a Senigallia per il loro costo eccessivo e perché impossibili da far fruttare e allora non avremo veramente più nulla. Sarà la definitiva mortificazione dell’economia cittadina: del territorio, dell’industria, dell’agricoltura, del turismo e della nostra stessa salute.
E’ quanto mai urgente una riflessione sul mondo del lavoro e sul tipo di sviluppo che vogliamo dare alla nostra città, servono imprenditori coraggiosi, politici capaci e soprattutto serve l’entusiasmo e la voglia di fare dei giovani.Sono problemi enormi, ma se non si inizia una seria analisi delle cause e non si attuano meccanismi per invertire questa brutta tendenza potremo solo continuare a leggere sul giornale la lunga lista delle aziende che chiudono.

Gruppo Società e Ambiente
Il Direttivo

Gruppo Società e Ambiente
Pubblicato Mercoledì 8 novembre, 2006 
alle ore 9:21
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