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The light side of the moon di Rita Marcotulli chiude OSTRAinJAZZ

Giovedi' 19 Ottobre al Teatro della Vittoria


Rita MarcotulliRita Marcotulli si esibira’ al piano nel suo The light side of the moon al Teatro della Vittoria di Ostra giovedi’ 19 Ottobre alle ore 21.15 per la manifestazione OSTRAinJAZZ, rassegna diretta da Andrea Venturi.L’ingresso costa 10 euro, per informazioni e prenotazioni: 333/2527862 – ostrainjazz@libero.it.

Rita è una pianista jazz, ma non è solo questo. Assembla, arrangia, inventa, come tutti quelli che suonano il pianoforte e scrivono musica. Ma lei si confessa, quando suona. Quando le sue dita scorrono sulla tastiera si ascolta la storia di una confidenza, un perdita dei sensi intima, privata. Ne è testimonianza il suo disco in piano solo in uscita a breve: "The Light Side Of The Moon". Che non vuole essere una parodia dell’opera dei Pink Floyd. Ma è semplicemente una pratica musicale capace di svelare quel lato oscuro – buio nel senso di ignoto – della propria intimità.
Non può essere compreso attraverso gli strumenti della tradizionale logica di lettura, il solo pianoforte di Rita Marcotulli. Chi accetta di oltrepassare le indicazioni di una soglia ambigua può immettersi lungo i corridoi di un labirinto senza centro: al suo interno, la realtà, dopo essere stata incorporata a piene mani con una specie di tecnica a collage tra linguaggi, stili, interferenze, viene riscritta su piani multipli e riorganizzata nei termini di un approdo inaccessibile; è veicolata dalle soluzioni poetiche di una narratrice che, per evitare le trappole della grammatica e del vocabolario musicale canonico, mette fra parentesi le sillabe, storpia le parole altisonanti oppure si spinge fino a creare una nuova lingua, un nuovo idioma. Un altro mondo: l’altro lato della luna.
A cinque anni si innamora del pianoforte, strumento che approfondirà presso il Conservatorio di Santa Cecilia di Roma. Rita Marcotulli, elegante pianista dalla grana melodica e dalla voce strumentale molto esclusiva, si avvicina alla musica brasiliana per poi approdare definitivamente all’estetica del jazz intorno ai venti anni. Nei primi anni ’80 è presente sulla scena romana allora assai fervida, quella che attorno a pochi e fortunati locali coltivava i grandi musicisti che oggi conducono il jazz italiano. Era consueto, in quegli anni, vedere dei giovani musicisti italiani esibirsi al fianco di grandi stranieri di passaggio in Italia. E’ così che Rita si impegna al fianco di musicisti noti quali, tra gli altri, Chet Baker, Steve Grossman, Peter Erskine, Joe Henderson, Joe Lovano, Charlie Mariano, Tony Oxley, Michel Portal, Richard Galliano, Enrico Rava, Michel Benita, Aldo Romano, Kenny Wheeler, Bob Moses, Andy Sheppard. Nel 1986 lascia l’Italia per la Svezia, esperienza durata sei lunghi anni e che ha rappresentato una chiave di volta nella corsa musicale della pianista e compositrice per un duplice aspetto. Dal punto di vista stilistico la ricerca della contabilità della melodia e certo amore per una musica di tipo evocativo e non solo ipertecnica, ne marcano profondamente la carriera. Dal punto di vista della notorietà e delle esperienze, nel 1987 viene votata come "Miglior nuovo talento italiano" dell’anno nel prestigioso referendum indetto dalla rivista Musica Jazz fra la critica specializzata e l’anno seguente viene chiamata da Billy Cobham per le sue formazioni. Negli stessi anni lavora e continua a perfezionarsi in Svezia, esibendosi con Palle Danielsson, Anders Jormin, anche con Nils Petter Molvær. Alterna, specie a metà degli anni ’90, di ritorno in Italia, propri progetti nel jazz, come il rapporto che la lega alla cantante Maria Pia De Vito, a collaborazioni nel mondo della canzone, specie nelle formazioni di Pino Daniele, trovandosi a collaborare perfino con Pat Metheny.Autrice di una discografia numerosa e importante – l’incisione in duo con Sheppard di prossima pubblicazione e il piano solo intitolato "The Light Side Of The Moon", la cui uscita è prevista nella primavera di questo anno, rappresentano i capitoli finali – è leader di altri diversi progetti: Koinè, solitamente un quartetto con Andy Sheppard ai sassofoni, Anders Jormin o Palle Danielsson al contrabbasso e Philippe Garcia alla batteria, con ospiti speciali alternati Lena Willemark, Carlo Rizzo, Gianmaria Testa, Arto Tuncboyaciyan; The Woman Next Door, vale a dire l’omaggio a Truffaut, che coinvolge Javier Girotto, Pietro Ciancaglini al contrabbasso, Roberto Gatto alla batteria, Aurora Barbatella all’arpa celtica e tre organetti diatonici; il memorabile duo con la cantante Maria Pia De Vito; è anche in testa ad alcuni organici a tre, con Furio Di Castri e Patrice Heral, e l’altro con Palle Danielsson e Peter Erskine; infine il quartetto con Javier Girotto, Gianluca Renzi al contrabbasso e Roberto Dani alla batteria.

da Andrea Venturi

Redazione Senigallia Notizie
Pubblicato Martedì 17 ottobre, 2006 
alle ore 19:22
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