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La postina della droga collabora con i giudici

Primo interrogatorio in carcere per la senigalliese Barbara Attanasio

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Vuole collaborare, Barbara Attanasio. Non si trincera dietro al silenzio, la giovane di Senigallia che cinque giorni fa è stata arrestata al casello autostradale di Fano con un chilo e 500 granoni di cocaina nell’auto.
Le accuse sono pesanti: traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Pesante anche il quantitativo di droga ritrovata nel corso della perquisizione effettuata nella sua abitazione, in tutto sei chili e mezzo di "neve" e 250 grammi di hashish, per un valore di circa tre milioni di euro. Ieri la ventiseienne è stata ascoltata dal pubblico ministero Silvia Cecchi, che si è recata in carcere a Villa Fastiggi di Pesaro per il primo interrogatorio: un interrogatorio che proseguirà nelle prossime settimane dal momento che in Procura non siano arrivati ancora tutti gli atti relativi alla lunga e laboriosa indagine portata avanti dagli uomini della direzione investigativa antimafia di Bari.Barbara Attanasio, difesa dall’avvocato Raffaele Dilillo di Senigallia, al pm ha cominciato a raccontare la storia di una ragazza come tante che però all’improvviso a dovuto fare i conti con una realtà più grande di lei: la perdita del padre, che quattro anni fa le ha sconvolto la vita. Da lì un declino quotidiano che l’ha portata sulla strada sbagliata. Ha ammesso il suo problema con la droga, una schiavitù psicologica e fisica che la sta logorando giorno dopo giorno.
Il faccia a faccia con il pubblico ministero proseguirà molto probabilmente verso la fine del mese, quando gli atti saranno tutti depositati in Procura. Nel frattempo il difensore della ragazza ha chiesto la revoca dell’isolamento e cercherà di ottenere anche gli arresti domiciliari perchè la giovane senigalliese sta subendo in maniera particolare le restrizioni in carcere. A Barbara Attanasio gli uomini del Centro operativo Dia del capoluogo pugliese sono arrivati nell’ambito di specifiche indagini sul traffico di sostanze stupefacenti, che coinvolge la grande criminalità, capace di mantenere collegamenti con le analoghe organizzazioni che operano all’estero.
Secondo gli investigatori la giovane sarebbe una figura di particolare rilievo nella rete dello spaccio perquanto riguarda le aree del centro e del sud Italia. Un "cavallo", un "postino" come si dice in gergo, cui poter affidare quantitativi consistenti di droga, in particolare sotto l’aspetto commerciale. L’arresto di Barbara Attanasio, al quale hanno collaborato i carabinieri delle Compagnie di Fano e di Jesi, verosimilmente aprirà nuovi filoni per l’indagine degli investigatori della Dia di Bari. La possibilità che la giovane donna potesse contare su un laboratorio chimico clandestino, quale quello scoperto a Monte San Vito, lascia supporre che l’organizzazione abbia nelle Marche uno dei punti di riferimento più rilevanti.

mtb
dal Corriere Adriatico

Redazione Senigallia Notizie
Pubblicato Martedì 5 settembre, 2006 
alle ore 8:46
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