Al Musinf la fotografia senigalliese del Novecento
Da Giacomelli e Cavalli al passaggio di frontiera
Senigallia "città della fotografia" ancora all’attenzione della cultura nazionale. Infatti il Musinf ha aperto la serie di esposizioni e di manifestazioni per le celebrazioni del venticinquesimo anniversario della fondazione con una mostra estiva, che fin dai primi giorni di apertura ha ottenuto un grande successo di visitatori, provenienti da ogni parte d’Italia e dall’estero. Si tratta di una mostra dedicata alla storia della fotografia a Senigallia nel Novecento.
Aprono l’itenario espositivo tre gioielli da pochi conosciuti e che meritano di essere visti. Si tratta di tre grandi pannelli fotografici di Mario Giacomelli, appartenenti alla collezione del pittore Mauro Marinelli, che Mario Giacomelli ha ritratto in una delle sue opere più conosciute e che del maestro era stato un collaboratore per quanto attiene all’esperienza compiuta nel settore della fotografia dedicata alla pubblicità di tre notissime imprese, la Fiat, la Levi’s e la Illy. Questa esperienza aveva, tra l’altro, enormemente accresciuto il prestigio internazionale dell’opera di Mario Giacomelli, facendola conoscere al grande pubblico e traendola definitivamente dagli angusti ambienti della fotografia amatoriale.
Il percorso didattico della mostra al Musinf comprende una selezione delle fotografie più importanti di tutti i protagonisti del gruppo Misa, a partire da Cavalli, per giungere a Ferroni, Giacomelli, Branzi, Bocci, Camisa, Malfagia, Pellegrini, Simoncelli.Nel complesso il curatore della mostra, Carlo Emanuele Bugatti, che nell’allestimento si è avvalso della collaborazione di Italo Pelinga, ha fornito ai visitatori un panorama delle forti personalità, che hanno caratterizzato l’esperienza culturale della fotografia senigalliese, che a partire dagli anni Cinquanta, con il manifesto del gruppo Misa ha rinnovato significativamente la fotografia italiana ed aperto la pagina della fotografia contemporanea d’arte.
"Per questo dato storico" sottolinea nel presentare la mostra, Carlo Emanuel Bugatti "così radicato è il nome di Senigallia negli ambienti fotografici, come hanno confermato anche le recenti mostre di Cavalli e Giacomelli, la prima allestita al Museo di Roma, nell’ambito del festival della fotografia della capitale italiana, e la seconda alla Biblioteca Nazionale di Parigi, che è considerato il tempio della fotografia mondiale".
Significativamente, ha fatto notare il direttore del Musinf, sia la mostra di Cavalli a Roma sia quella di Giacomelli a Parigi sono state accoppiate alle esposizioni di fotografie di Cartier Bresson, che è il genio mondiale riconosciuto della fotografia del Novecento.
Dall’itinerario espositivo del Museo senigalliese viene anche l’indicazione che la fioritura di talenti fotografici senigalliesi non si sia conclusa con la storica testimonianza del Gruppo Misa. Infatti in esposizione viene proposta all’attenzione dei visitatori l’eperienza recente dei fotografi legati al "Manifesto del passaggio di frontiera". Un manifesto cui avevano dato un contributo iniziale di idee tre giganti della fotografia italiana come Giacomelli, Ferroni e Berengo Gardin e che si era avvalso del fervo-re critico del giovane Enzo Carli.
Ai visitatori del Musinf sono proposte fotografie di Brunetti, Carli, Cutini, Melchiorri, Mengucci, Renzi e Valenti, esponenti attivi del gruppo del Manifesto del passaggio di frontiera. Queste fotografie, come quelle dei maestri del gruppo Misa fanno tutte parte della raccolta del Museo senigalliese, che è ormai riconosciuto come uno dei maggiori musei italiani della fotografia e come tale è visitato da molti specialisti ed amatori della fotografia.Sono stati ultimati dall’amministrazione comunale i lavori per la realizzazione di un ascensore, che consentirà anche ai portatori di handicap l’accesso alle sale del terzo piano del Museo, dove è attesa nei prossimi mesi l’apertura di un archivio modello per la conservazione, a temperatura costante, e la consultazione della grande raccolta fotografica senigalliese, che comprende migliaia di opre, che ricostruiscono la storia della fotografia senigalliese. Per la progettazione di questo archivio il Musinf si è avvalso di esperienze nate dall’organizzazione di corsi sulla conservazione della fotografia, corsi che sono stati tenuti da specialisti come Silvia Berselli, dell’Accademia di Brera di Milano e che sono stati affinati dall’esperienza di collaborazione espositiva con dirigenti di enti di rilievo internazionale come Anne Biroleau e Jean-Claude Lemagny della Biblioteca Nazionale di Francia e Giorgio Busetto dell’archivio storico della Biennale di Venezia.
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