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WWF: presentato Ricorso al TAR sul calendario venatorio della Regione Marche

di Carmine Annichiarico - segretario WWF Marche


Il WWF Marche ha in questi giorni presentato ricorso al TAR sul calendario venatorio della Regione Marche.
Il ricorso verte su una serie di incongruenze sulle disposizioni per la caccia in deroga, su cui il WWF ha avuto ragione dal TAR Marche con sentenza 365/2002 con successivo ricorso al Consiglio di Stato da parte della Provincia di Pesaro e Urbino tutt’ora pendente.
Quella sentenza viene ora rafforzata dalla messa in mora da parte dell’ UE infrazione n.2006/2131 all’Italia per le disposizioni sulla caccia alle specie in deroga emanate da diverse regioni tra cui le Marche. Di tali argomentazioni non v’è traccia nei provvedimenti regionali di solito adottati che prescindono anche dalle altre condizioni imposte dalla direttiva stessa, quali ad esempio che "non vi siano altre soluzioni soddisfacenti": logica vorrebbe che il provvedimento, per essere legittimo, individuasse e quantificasse il danno, stabilisse una chiara responsabilità della specie oggetto di deroga, analizzasse le diverse soluzioni al problema, dimostrasse che l’utilizzo di metodi alternativi è stato tentato ma è risultato inefficace e quindi deliberasse come "extrema ratio" l’abbattimento di un certo numero di capi "in condizioni rigidamente controllate e in modo selettivo": e per chi conosce la vigilanza venatoria in Italia sa questa condizione è sempre insoddisfatta.
Oltre che per la caccia in deroga il calendario venatorio è pessimo per l’anticipo dell’apertura della caccia ad alcune specie in declino a livello europeo come l’allodola, il combattente, il beccaccino e il frullino, essendo già l’Italia e in particolare la nostra regione sotto procedure d’infrazione per il mancato recepimento delle direttive europee sulla conservazione degli uccelli è evidente che il calendario sia illegittimo su diversi aspetti a partire dalla pre- apertura a molte specie a cui INFS ha dato parere negativo, sia per le deroghe consentite perfino in pre -apertura come allo storno.
La Regione Marche in futuro apra dei percorsi partecipati quando decide di "costruire" un calendario venatorio, e non decida autonomamente, con il rischio di creare tutta una serie di cattive paratiche, e di scrivere calendari che tengano conto solo di alcune istanze.

Carmine Annicchiarico

Redazione Senigallia Notizie
Pubblicato Mercoledì 9 agosto, 2006 
alle ore 9:38
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Commenti
Solo un commento
Antonio Veccia 2013-08-06 22:01:32
Giusto, dobbiamo proteggere specie prossime all'estinzione come lo storno...provate a spiegarlo ai viticoltori...
ATTENZIONE!
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