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Schianto contro una quercia, muore a 21 anni

Incidente all'alba sull'arceviese

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Schianto mortale all’alba di ieri sulla provinciale Arceviese. Matteo Trippolini, 21 anni di Montecarotto, è morto poco prima delle 6 nell’uscita di strada della propria Peugeot 206. L’auto è andata a schiantarsi contro il tronco di un albero. L’incidente si è verificato al chilometro 18 nei pressi di Pongelli di Ostra Vetere.
Terribile la scena presentatasi ai primi soccorritori chiamati sul posto da un automobilista di passaggio. Della Peugeot rimaneva soltanto un cumulo di lamiere. Il corpo del giovane è rimasto incastrato all’interno della vettura accartocciata e si è reso necessario l’intervento dei Vigili del Fuoco di Senigallia per estrarre dall’auto il ragazzo ormai senza vita. Inutile l’intervento dei medici del 118 che non hanno potuto far altro che certificare il decesso sul colpo di Matteo Trippolini.
Secondo una prima ricostruzione dell’incidente, la Peugeot 206 procedeva in direzione dell’entroterra quando, forse per un colpo di sonno o per una distrazione fatale del conducente, l’auto ha sbandato sulla destra e poi, ormai fuori controllo, ha attraversato la corsia opposta uscendo di strada a sinistra prima di andarsi a schiantare contro il tronco di una quercia. Non ci sono dubbi, visto com’era ridotta la vettura, sul fatto che la velocità dell’auto al momento dell’uscita di strada fosse molto sostenuta. La cintura di sicurezza, pur allacciata, non ha potuto salvare il giovane. Il tratto nel quale si è verificato l’incidente è completamente rettilineo e proprio questa circostanza avvalora l’ipotesi del colpo di sonno.
Qualche disagio per gli automobilisti che transitavano sull’Arceviese. La strada, infatti, è rimasta bloccata per oltre due ore. Peraltro l’identificazione del giovane morto nello schianto non è stata facile visto che né nelle tasche dei vestiti, né in quel poco che restava dell’abitacolo della vettura sono stati rinvenuti documenti personali. La carta di circolazione della Peugeot era intestata al padre di Matteo Trippolini. A lui i carabinieri hanno dato poco dopo la tragica notizia.
Raggiunta a Montecarotto dalla notizia della morte del nipote, la nonna ha cominciatoad urlare dalla finestra "Aiuto, chiamate don Gianni, è successa una disgrazia". A dare la notizia a Ida Storetti, levatrice storica dell’ospedale di Montecarotto, è stata la figlia, Stefania Angeloni, svegliata di soprassalto alle prime luci dell’alba dai carabinieri di Senigallia per il riconoscimento della salma del suo unico figlio. Matteo abitava insieme alla madre e alla nonna a Montecarotto ma era molto più facile vederlo a Jesi, dove continuava a frequentare gli ex compagni del liceo linguistico, oppure a Urbino, dove era iscritto a Scienze della comunicazione. I funerali verranno celebrati probabilmente domani.

di Marco Benarrivo e Silvia Barocci
da Il Messaggero

Redazione Senigallia Notizie
Pubblicato Lunedì 3 luglio, 2006 
alle ore 9:37
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