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Senigallia: Si uccide a 17 anni per una delusione d’amore

Si è getttato dal capannone di uno stabilimento industriale

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Suicida per amore a 17 anni. Mattia B. sarebbe diventato maggiorenne tra qualche mese, ma ieri a mezzogiorno ha preferito farla finita.
Il ragazzo, secondo le prime indiscrezioni, non avrebbe retto a una delusione d’amore e ha deciso di lanciarsi nel vuoto dal tetto dello stabilimento della Ciare, l’azienda senigalliese che produce altoparlanti per stereo ed impianti acustici che ha sede in via Fontenovo, nei pressi del cavalcavia autostradale sulla strada per Scapezzano.
Ieri a mezzogiorno Mattia è salito alla sommità del capannone, ha scavalcato il parapetto e si è lanciato nel vuoto. Un volo di circa dieci metri e poi lo schianto sull’asfalto sottostante. Mattia non è morto sul colpo. Alcuni dipendenti dell’azienda si sono resi conto di quanto era successo e hanno immediatamente chiamato i soccorsi. L’ambulanza è giunta nel piazzale antistante alla Ciare in pochi minuti e i medici hanno cercato di rianimare il ragazzo, prima direttamente sul posto poi al pronto soccorso dove Mattia è arrivato ancora in vita. Tutto però è stato inutile. Nonostante i disperati tentativi di rianimarlo, il giovane è morto pochi minuti dopo il suo arrivo al pronto soccorso. Le lesioni interne procurate dalla caduta da quell’altezza non gli hanno lasciato scampo.
Disperati i genitori di Mattia che mai avrebbero creduto che il proprio figlio, poco più che adolescente, avrebbe potuto compiere un gesto simile, prendendo una decisione così drastica e senza appello a diciotto anni ancora da compiere.
"Ogni tanto lo vedevo – ricorda una dipendente dell’azienda Ciare – Posso dire che era un ragazzo normalissimo e mai avrei immaginato che avrebbe potuto fare ciò che ha fatto".
Mattia viveva assieme alla famiglia nella zona di via Fontenovo, non molto lontano dalla sede della Ciare. Aveva appena concluso con una brillante promozione il terzo anno dell’indirizzo aeronautico all’Istituto tecnico nautico "A. Elia" di Ancona.
"Era tranquillo e molto taciturno – racconta il preside Bruno Ippoliti – Sembrava un adolescente senza problemi, come se ne incontrano tanti altri".
Insomma, secondo chi lo conosceva nulla avrebbe potuto far presagire quanto poi è accaduto anche se in molti confermano le recenti pene d’amore sofferte dal ragazzo. Al momento non risulta che prima di compiere il gesto disperato abbia confidato a qualcuno le proprìe ìntenzioni o abbia lasciato messaggi d’addio a chicchessia. Quello di Mattia è a Senigallia il secondo suicidio nel giro di due giorni dopo quello del 77enne Guglielmo Solazzi che si è tolto la vita, anch’egli lanciandosi nel vuoto, nella notte tra sabato e domenica. Non è purtroppo una novità nel Senìgalliese quella dei suicidi di adolescenti, o comunque di giovani, tormentati da problemi sentimentali. In passato si sono periodicamente registrati casi analoghi, sia a Senigallia, sia nei paesi del circondario.

di Marco Benarrivo
da Il Messaggero

Redazione Senigallia Notizie
Pubblicato Martedì 20 giugno, 2006 
alle ore 9:10
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