La zanzara tigre, l’ospite indesiderato della nostra estate
Il Comune gestisce il 10% della disinfezione, il resto è in mano ai singoli cittadini
Torna l’estate, torna l’incubo delle zanzare.Come ogni anno l’arrivo della bella stagione coincide con l’ossessione per quel piccolo insetto tanto fatidioso quanto potenzialmente pericoloso.Non stiamo parlando infatti della zanzara “qualunque”, ma della zanzara tigre, specie originaria dell’Asia Minore, arrivata in Italia alla fine degli anni’90 con un carico proveniente dall’America.Una specie “aliena” per il nostro territorio che ha trovato nelle zone urbane un habitat molto favorevole al suo insediamento e sviluppo.
Un problema non indifferente, affrontato dal Comune di Senigallia attraverso un programma di disinfestazione affidato in appalto alla ditta Quark di Jesi, problema che per sua natura richiederebbe una stretta collaborazione fra pubblico e privato.”Il 2004 è stato l’anno in cui è partito il programma di lotta alla zanzara tigre – ha spiegato l’ingegnere Rosei della ditta Quark durante un incontro con la cittadinanza – abbiamo diviso la città in quattro zone uguali sviluppando in ognuna lo stesso tipo di intervento, per poi procedere alla differenziazione a seconda delle esigenze.Dai nostri campionamenti di controllo per esempio la zona Saline risultava priva di insediamenti, ma dalle telefonate dei cittadini si è dimostrata una delle più infestate.Questo perchè il Comune gestisce il 10% del territorio, il resto sono giardini, terrazzi e aree private”.
Una lotta quindi da affrontare in collaborazione con i privati, attraverso piccoli ma significativi accorgimenti naturali.”La prevenzione va fatta al di là dell’uso di prodotti chimici – ha voluto ribadire David Fiacchini, biologo – considerando la capacità della zanzara tigre di modificarsi geneticamente e diventare sempre più forte.Bisogna intervenire per bloccare la crescita esponenziale delle sue larve.”In generale da evitare qualsiasi ristagno di acque, oppure “creare” delle trappole (utilizzando piccoli vasi) in cui favorire l’insediamento delle larve per poi distruggerle riversando il tutto su terreno o asfalto.
Un altro aiuto proviene dalla natura, precisamente dai pipistrelli dei quali si può favorire lo sviluppo attraverso la costruzione di piccoli nidi.In arrivo per questa estate anche un prodotto biologico granulare larvicida da sciogliere nell’acqua stagnate da più di 5 giorni.
Gloria Gasparrini
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