Non è ancora tornato a casa Roberto Bonacorsi, il 73enne residente a Marotta.Di lui i famigliari hanno perso le tracce a partire da sabato sera, quando intorno alle 18 è stato avvistato a bordo della sua Uno di colore grigio (targata PS 387593) mentre transitava nei pressi del Palazzetto dello Sport di Marotta.
Ma lunedì notte le ricerche degli investigatori hanno subito una forte accelerazione. La novità che ha dato una svolta alle indagini è stata il ritrovamento della Fiat Uno in una strada di campagna al confine tra i territori di S.Costanzo e Monte Porzio. Precisamente, l’automobile è stata rinvenuta, aperta e con le chiavi sul cruscotto, in località Piaggiolino, nei pressi di un piccolo lago in cui sono soliti ritrovarsi molti cacciatori e pescatori della zona. Immediata la segnalazione ai Carabinieri, i quali dall’alba di martedì mattina sono impegnati, con l’utilizzo di unità cinofile, in intense battute alla ricerca del pensionato marottese. Grazie alle tracce lasciate, le forze dell’ordine presumono che Bonacorsi si sia diretto verso la frazione Stacciola di S.Costanzo e si sia inoltrato in quel reticolo di strade di campagna che attraversano questa parte della valle del Cesano.
Il recupero della macchina ha inevitabilmente aggiunto altri indizi che ora sono al vaglio degli investigatori. Da quanto si apprende, già nella mattinata di lunedì intorno alle ore 7, alcuni passanti avevano avvistato Bonacorsi all’interno della macchina, nella stessa posizione in cui questa è stata ritrovata. Da ciò ne consegue che con ogni probabilità l’anziano abbia passato lì la notte tra domenica e lunedì. Tuttavia, il fatto che da martedì mattina Bonacorsi si sia allontanato dalla macchina per dormire altrove ha reso più incerta la sua sorte. I familiari escludono categoricamente che il loro congiunto possa aver trovato alloggio all’interno dei casolari di campagna circostanti la zona in cui è stata recuperata la vettura, come risulta da ricerche effettuate in collaborazione con i Carabinieri. Inoltre, dall’osservazione degli oggetti rinvenuti all’interno della macchina è stata notata l’assenza del cappellino solitamente indossato dal pensionato per proteggersi dal caldo. Si potrebbe quindi rafforzare l’ipotesi che Bonacorsi sia in preda a un forte stato confusionale o di vera e propria perdita della memoria, per effetto della quale abbia completamente perduto il senso dell’orientamento e la capacità di ritrovare la via di casa. Il figlio Gianluca aggiunge anche che "mio padre è una persona che si sa adattare molto facilmente e non si farebbe alcun problema a dormire in macchina. Purtroppo con sé non ha né il cellulare, rimasto a casa, né carte di credito che, se usate, ci permetterebbero di individuare con precisione i posti da lui frequentati. C’è da aggiungere anche che la macchina non è a benzina ma a metano, di conseguenza è probabile che non abbia neanche avuto la necessità di rifornirsi. A questo proposito – conclude Gianluca Bonacorsi – sono stati allertati tutti i proprietari di distributori di metano, ma finora in tal senso non è giunta alcuna segnalazione".
Dopo il ritrovamento della vettura, diventa molto più circoscritta l’area in cui effettuare le ricerche. E ciò ha perlomeno attenuato il timore che Bonacorsi si potesse essere diretto da solo verso mete troppo distanti. Nel pomeriggio di ieri sono intervenute alcune squadre di sommozzatori per compiere accertamenti sia sul fondale del lago che all’interno di un pozzo non lontano dal luogo in cui è stata abbandonata la macchina: entrambe queste ricerche hanno dato esito negativo.

Jacopo Zuccari