Il Gruppo Società e Ambiente ha notevoli dubbi sulle cause, riferite dalla Municipalità, che anno portato all’abbattimento della quercia secolare al Crocifisso della Valle.
Riteniamo impossibile che un esemplare di quelle dimensioni, che può sviluppare un apparato radicale anche dieci volte più esteso in proporzione alla chioma, sano, e ubicato in una valle riparata dai venti, possa essere "caduto naturalmente".
La storia ci è stata raccontata in altro modo, tanto da credere che la pianta sia stata abbattuta a seguito della rottura di una condotta idrica avvenuta per cause diverse e quindi non imputabili alla quercia, che successivamente è purtroppo diventata d’intralcio ai lavori di ripristino. Nulla si sarebbe tentato per salvarla, optando per soluzioni idrauliche diverse invece di perseguire la soluzione più drastica e soprattutto la meno costosa.
Sull’argomento potremmo discutere ancora, ma oramai è tutto inutile. Noi del GSA nel nostro precedente articolo avevamo chiesto all’Amministrazione Comunale la messa a dimora, in prossimità della pianta abbattuta, di due nuove giovani querce, ma su questo punto non c’è stato nessun pronunciamento sebbene l’Amministrazione dica che: "….Il patrimonio arboreo senigalliese continua ad essere tenuto in straordinaria considerazione…." e "…sono in programma ben 450 nuove piantumazioni….".
Non mettiamo in dubbio la volontà dell’Amministrazione di voler ottemperare a queste promesse, ma ci preme sottolineare che le ripiantumazioni non sempre ripristinano il patrimonio perduto: una quercia piantata al posto giusto vale molto di più di un viale di peri da fiore….
Vogliamo ancora riportare l’attenzione sulla Strada del Crocifisso della Valle che attraversa uno degli ormai rari luoghi limitrofi al centro città (meta di assidua frequentazione da parte dei cittadini) ancora naturalisticamente e paesaggisticamente integro e per questo un patrimonio comune da mantenere, migliorare e tramandare provvedendo al più presto a ripiantumare almeno due querce che possano compensare quella perduta.

Il Direttivo del GSA