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Le opere di Ferruccio Ferroni al Musinf di Senigallia

L'archivio della fotografia del museo si arricchisce


La PallaIl direttore del Museo Comunale d’Arte Moderna, dell’Informazione e della Fotografia di Senigallia, il prof. Carlo Emanuele Bugatti, ha comunicato l’acquisizione all’archivio del Musinf di otto nuove opere di Ferruccio Ferroni, che vanno ad aggiungersi al già vasto corpus dell’artista, conservato presso l’istituzione senigalliese.
Ferroni ha legato la sua esperienza a quella di Giuseppe Cavalli e Mario Giacomelli nell’Associazione Fotografica "Misa" sorta proprio a Senigallia alla metà degli anni Cinquanta.
La nuova acquisizione riguarda opere originali che vanno dal 1983 al 1999. Nella donazione è compresa anche l’ormai famosa fotografia intitolata "La palla" che invece è del 1950.La donazione giunge mentre il Musinf è impegnato nella preparazione della mostra antologica dedicata dalla città di Senigallia a Ferruccio Ferroni, nell’anno in cui la F.I.A.F. gli attribuisce il prestigioso titolo di "fotografo dell’anno", mostra che sarà aperta a Palazzo del Duca il 20 maggio prossimo, in occasione della manifestazione "La notte dei Musei", realizzata in collaborazione con la direzione generale dei Musei francesi.
Nato nel 1920 a Mercatello sul Metauro (Pesaro), Ferruccio Ferroni si trasferisce a Senigallia giovanissimo dove esercita la professione di avvocato fino al 1992. Il suo incontro con la fotografia risale al periodo giovanile. Nel 1948 Ferroni incontra Giuseppe Cavalli diventandone il suo primo "allievo". La sua prima fotografia stampata risale al 1949, e gli vale il quarto premio al "Concorso Internazionale di Camera" del 1950. Quest’immagine rappresenta il carattere fotografico dell’artista: da un lato infatti conferma il suo debito nei confronti dell’ideologia estetica del suo maestro, del quale conserva, forse meglio di chiunque altro, lo stile e la memoria, dall’altro rivela la straordinaria maestria tecnica di Ferroni. Su questo rapporto tra Ferroni e Cavalli, ha scritto Piergiorgio Branzi affermando che esiste un aspetto che distingue l’opera di Ferroni da quella del suo maestro, in quanto le fotografie di Cavalli danno l’impressione in alcuni casi di poter essere state realizzate con altri mezzi, la matita da disegno o il carboncino, l’acquaforte, o la litografia. Ferroni invece, secondo Branzi, sembra richiamarsi soltanto alla cultura fotografica, con punti di riferimento ad Adams, Weston, Minor White. Insomma le immagini di Ferroni non sono, e non possono essere, che il frutto del mezzo fotografico.
Lo opere di Ferroni, oltre ad essere conservate presso il Museo Comunale d’Arte Moderna, dell’Informazione e della Fotografia di Senigallia, nel settore dedicato agli artisti del Gruppo "Misa", sono ospitate anche presso la collezione permanente della Subjektive Fotografie nel Museo Folkwang di Essen. Nel 1996 è stato insignito col titolo di M.F.I. dalla F.I.A.F.

MUSINF
Pubblicato Lunedì 3 aprile, 2006 
alle ore 10:12
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