"Qualcuno sa dirmi perchè siamo ridotti così? Perdità d’identità, della memoria collettiva..in una parola "rincoglionimento?" A chiederselo è Kowalski, in arte Paolo Rossi..o viceversa..che è "tornato" venerdì 17 e sabato 18 sul palcoscenico di un gremitissimo Teatro Pergolesi a Jesi per la stagione teatrale 2005/2006.
Lo spettacolo scritto e diretto da Paolo Rossi, rivede e corregge lo storico Kowalski del 1986. Sul palcoscenico una band e la cantante Syria a ripercorrere ed a cercare una memoria personale e collettiva perduta.
Uno spettacolo intimista, personale, il meno politico di Rossi: "se non parlo di Berlusconi, lui non esiste". Uno spettacolo in cui il "privato" torna ad essere "politico", proprio come ai tempi di Kowalski che sembra essere tornato per ricordarci questo.Dove le storie si confondono tra finzione e realtà, "una vera malattia professionale per un attore" che a volte si ritrova a fare della "satira profetica" o, secondo i punti di vista, a "portare sfiga". Come ad esempio nella versione del 1986 dove Kowalski immaginava un "omone in grado di comprare tutto, persino la Costituzione, che sarebbe stata riscritta poi da Mike Bongiorno. Insomma, non ci siamo andati così lontani."
La perdita della memoria sembra ossessionare Kowalski/Rossi, a tratti lo spettacolo pur sempre esilarante e pungente, si tinge di amarezza. "La perdita della memoria è come l’aviaria che si trasmette non da uomo a uomo ma da televisione a uomo".
In un cambiamento del Paese con le prossime elezioni ci spera, ma dopo?"Non vorrei trovarmi a vincere le elezioni così come quando ho vinto il campionato del mondo di playstation: solo, in mutande e canotta, con la sigaretta accesa e una bottiglia di whisky in mano, mentre gli omini elettronici esultavano. Spero che le cose vadano diversamente."Kowalski è tornato!

Maria Pettinari