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Vigor “sfrattata” dallo Stadio

Per il mancato pagamento di un canone

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La Vigor paga al Comune l’utilizzo dello stadio centrale e di quello delle Saline, per sé e perla Vigorina; concorda per il "pregresso" un piano di smobilizzo che ha sin qui sempre onorato; riceve in dicembre la comunicazione per il pagamento della mensilità del novembre 2005, da effettuarsi entro il 2 gennaio 2006 per un importo di circa 1.200 euro; non paga alla data del 2,e … il 3 gennaio, – quando i giocatori vanno al campo ad allenarsi, il "centrale" è chiuso. Niente accesso né agli spogliatoi né all’ antistadio, dove (col campo principale inutilizzabile perché occupato dal cantiere per il "sintetico") la prima squadra e la juniores avrebbero dovuto "sgambare" insieme. Finisce così che una cinquantina di persone tra giocatori della formazione maggiore, atleti della seconda squadra, tecnici,dirigenti e collaboratori rimane fuori per oltre un’ora. E alla fine trasmigra: la prima squadra sotto il pallone pressostatico del seminario, gli juniores alle "Saline".
Questo il succo dell’episodio che ha mandato su tutte le furie il club di via Perilli, che ha convocato ieri sera una conferenza stampa (presenti il presidente Bani, il vicepresidente avvocato D’Adderio, Valentino Mandolini e il diesse Augusto Scarpini, oltre al capitano Stefano Goldoni) per rendere pubblico l’accaduto e manifestare il suo sconcerto, e anzi diciamo pure la sua rabbia per una decisione dovuta probabilmente ad una interpretazione troppo rigida delle carte da parte di un funzionario del Comune. Il tutto mentre, afferma il presidente Bani, la stessa Vigor ha subito danni economici rilevanti per l’ormai consistente slittamento della riconsegna del "centrale" (la società ha avuto nel girone di andata di quest’anno un enorme salasso di pubblico, 892 paganti contro i 1.816 del girone ascendente 2004 /2005, e 8.538 euro di incassi contro 11.906): "In Comune certamente non ignorano quali difficoltà ci siano derivate dalla indisponibilità del campo – dichiara il presidente – per questo pagamento che scadeva il 2 gennaio avremmo voluto una dilazione a dopo la disputa degli incontri interni con Fermignano e Lucrezia, che si svolgeranno nel giro di 8 giorni. Oltretutto, il nostro cassiere con la moglie in ospedale sta attraversando un momento nel quale gli è più difficile star dietro alle tante incombenze della sua attività. Ci siamo invece trovati con lo stadio chiuso nel giro di 24 ore".L’avvocato D’Adderio sottolinea come nessuno avesse preavvisato la società della chiusura, che per Valentino Mandolini – finisce per accreditare l’immagine di una Vigor che non paga".La socieà incontra la stampa avendo sul tavolo, fra le carte, anche la dichiarazione con cui il Comune attestava alla federazione, all’atto dell’iscrizione che la fine dei lavori allo stadio era prevista "presumibilmente per l’inizio di ottobre".

di Raoul Mancinelli
dal Corriere Adriatico

Redazione Senigallia Notizie
Pubblicato Giovedì 5 gennaio, 2006 
alle ore 9:18
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