Ostra Vetere: Applauditissimo e seguitissimo il Concerto di Capodanno
Il tutto esaurito alla sala cinema-teatro Alberto Sordi
Grande successo di pubblico ha avuto la seconda edizione del "Concerto di Capodanno" di Ostra Vetere eseguito dal complesso bandistico cittadino "G. B. Pergolesi" diretto dal maestro Filiberto Campolucci che si è tenuto domenica sera nella splendida e caratteristica cornice della sala cinema-teatro "Alberto Sordi".
Un evento davvero straordinario di saluto e di benvenuto al nuovo anno che ha fatto registrare il tutto esaurito della sala e tanti meritatissimi applausi ai giovani musicisti per aver interpretato i vari brani di musica classica e contemporanea con professionalità e passione.
La sala cinema-teatro di Ostra Vetere è diventata per due ore il tempio della musica, accogliendo le tante note musicali, che si sono susseguite nel ricco programma predisposto dal maestro Campolucci.
Tutti in piedi, sindaco in testa, per ascoltare le note dell’Inno di Mameli e dell’Inno Europeo di Beethoven per poi proseguire con la marcia trionfale dell’Aida di Giuseppe Verdi e la composizione Ester di Sabatini.
La banda cittadina ha alternato gli spartiti musicali con le esecuzioni di due brani indimenticabili come quello della Cavalleria Rusticana ed il Preludio della Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni e quello de Il Barbiere di Siviglia di Gioccahino Rossini, autore e compositore tutto marchigiano, che hanno concluso la prima parte del Concerto di Capodanno.
Gli strumenti musicali, poi, hanno dato vita ad una splendida e ricca seconda parte del programma del Concerto di Capodanno, che ha visto l’esecuzione della celeberrima Gonna fly now, il brano che ha fatto da colonna sonora al film "Rocky" di Sylvester Stallone composto dal grande maestro Bill Conti per continuare con una melodia tutta americana dal titolo "Blue Moon – Moonlight Serenade – Pensylvania" arrangiata dallo stesso maestro Filiberto Campolucci.Il Concerto di Capodanno, ormai tradizionale appuntamento con cui Ostra Vetere si affaccia al nuovo, si è concluso con il Walzer delle Candele, composto da Dumont, con la bellissima ed indimenticabile In the mood di Garland, brano famosissimo del secondo dopoguerra, e la Marcia di Radetzky di Strauss, accompagnata dal ritmo puntuale del battito di mani del pubblico, rimasto affascinato dalla bravura e dal talento di questi giovani musicisti e dalla passione del loro maestro.
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