Sasso in autostrada: sopralluogo del magistrato con i ragazzi pentiti
Ricostruita la scena di quanto accaduto la notte di dieci giorni fa
"Una cosa è il racconto, tutt’altra riviverla sul posto". Così il dottor Ugo Pastore, procuratore dei minori di Ancona, commenta a caldo il sopralluogo di ieri a Montignano per ricostruire la notte "brava" della banda dei sassi alla presenza di due dei quattro minorenni protagonisti della vicenda nella quale hanno rischiato la vita i 33 occupanti del pullmann che tra il 10 e l’11 dicembre scorsi transitava nella corsia sud della A-14. Ad accompagnarlo il comandante regionale della Polizia Stradale Italo D’Angelo supportato dagli esperti della scientifica che muniti di telecamere e macchine fotografiche hanno documentato minuziosamente ogni mossa dei due ragazzini.
Erano passate da poco le 13 di ieri, l’orario era dovuto probabilmente a evitare troppi occhi indiscreti, quando in piazza Ferrer a Montignano sono giunte le auto della polizia che accompagnavano il dottor Pastore, il dottor Italo D’Angelo e naturalmente i mìnorenni.
Punto di partenza il bar antistante piazza Ferrer: la banda al completo avrebbe trascorso un po’ di tempo in quel locale proprio quella sera. Scortati dalle auto della polizia i due giovani (quasi certamente un ragazzo e una ragazza) in sella ad uno scooter e con i caschi integrali ben allacciati che nascondevano perfettamente la loro fisionomia, si sono immessi nella discesa e al bivio dove insiste una immagine sacra della Madonna hanno preso la via del cimitero della frazione raggiungendo via Teano e quindi il luogo dal quale è stato lanciato quel famigerato sasso del peso di quasi mezzo chilo che ha colpito il parabrezza del pullman.
"Il racconto e la ricostruzione odierna (ieri, ndr) coincidono – ha spiegato il procuratore Pastore – E bene chiarire che in quel punto non esiste un cavalcavia come e facile vedere passando da quelle parti. I ragazzi si sarebbero serviti della panchina a ridosso della rete di recinzione che separa dall’autostrada e hanno- lanciato quel masso. E’ impressionante notare quanto da quel punto si sia vicini al tracciato autostradale. Addirittura è possibile distinguere con estrema facilità il volto delle persone che si trovano alla guida dei mezzi in transito".
Alla domanda se nei giorni precedenti e nel corso della ricostruzione di ieri i ragazzi abbiamo mai dichiarato di essere quanto meno dispiaciuti per l’accaduto il procuratore dei minori si è limitato a dire: "In questi frangenti i ragazzi sono piuttosto chiusi". Motivo del lancio dei sassi resterebbe la noia. Il sopralluogo di ieri e le informazioni assunte ascoltando alcuni montignanesi nelle ore precedenti sarebbero gli ultimi tasselli che occorrevano alla magistratura inquirente per chiudere ufficialmente le indagini.
"L’intento è quello di concludere questa fase entro Natale per poi lavorare con calma e avviare il necessario e delicato studio del materiale raccolto. Documentazione che servirà anche a capire il ruolo dì ognuno di loro in questa vicenda".
Non sarebbe un mistero che uno dei maschi, il più grande e l’unico ad avere 17 anni, avrebbe avuto un ruolo dominante nei confronti degli altri tre servendosi del suo ascendente per sfidarli a colpire il bersaglio quasi fosse una roulette russa. Anche se non esplicitamente dichiarato il dottor Pastore ha fatto capire che gli occhi della procura dei minori rimangono puntati solo ed esclusivamente sui quattro giovani, due maschi e due femmine, fermati la scorsa settimana e che non vi sarebbero quindi altre persone coinvolte. Altro elemento emerso dalla ricostruzione di ieri, anche se dalle parole del procuratore sembravano già non esservi dubbi, l’analogia con l’episodio accaduto tra il 12 e il 13 novembre quando alcuni mezzi sono stati mancati per miracolo.
Confermato, infine, il capo di accusa per i quattro ragazzi che al momento sono chiamati a rispondere di tentato omicidio aggravato e continuato.
di Marcello Pagliari
dal Corriere Adriatico
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