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"Mammmmamia commme stooooo…! Me par da ess’ ntenfrullatore…"

di Audi Carol


“Ehi bella… sì dico a te! Sei proprio sicura di avere tutti i difetti che vai dicendo: spalle da rugbista, polpacci da attaccante, chiappe a focaccetta, le palpebre a tapparella… perché non provi a fare la pace con lo specchio e con te stessa?”
Buongiorno care amiche del giovedì in rosa, state tranquille, non voglio insultare nessuno stamattina, soprattutto dopo un lungo ponte come questo, durante il quale penso che l’attività primaria sia stata masticare… Stavo leggendo proprio ieri un simpaticissimo magazine che si occupa di moda, trucco, bellezza, si chiama CIPRIA, per l’esattezza, quando mi sono imbattuta in un simpatico articolo, che aveva come intestazione proprio questa frase. Però, mi complimento con la scrittrice e soprattutto con l’illustratrice della vignetta, per quello che riguarda il fondo schiena a focaccetta, il disegno rende proprio l’idea…
Torniamo a noi, a quella povera Audi Carol che Giovedì scorso vi ha promesso di parlare di danza del ventre. Già, perché sul ventre noi donne ne abbiamo di argomenti, vero? Oggi mi sento gonfia, mi duole la pancia, guarda qui questa lampo non si chiude proprio… Che nervi che stress, il centro del nostro corpo, l’addome, è sempre fulcro dei nostri problemi, ma guarda te, se una persona deve dipendere da un fascio di muscoli addominali…Oeh, ragazzi mi sono documentata, sapete, navigando su internet (evviva finalmente ho imparato, cioè, sto… imparando ehm, c’è ancora molto da fare) ho scoperto un sito in cui si parlava di danza del ventre! Uomini, ascoltate! Questa danza orientale non nasce per essere uno spettacolo che allieta i vostri occhi (e non solo!) bensì come danza delle donne per le donne, che si ricollega ad antichi culti religiosi legati alla madre terra, celebrando la fertilità.
Aaaarg! Aiuto, come alla fertilità! É vero, sapete? Si narra che essa venisse danzata in cerchio intorno alla partoriente dalle altre donne che, in questo modo partecipavano simbolicamente alla messa alla luce del nascituro. Per quello che mi riguarda, care amiche, e con tutto il rispetto di questa danza, durante il mio faticossissimo travaglio, se si fosse presentata una combriccola di danzatrici del ventre che sventolando i veli e tintinnando i loro campanellini mi avessero distolto dalle mie urla, dico, ma dico, le avrei fatte a pezzi!
Come sono cattiva, oggi sono velenosa, ma è tutta invidia la mia, perché anche io vorrei imparare questa danza, sigh, ma qui da noi non c’è ancora questo culto, e le danzatrici di questo tipo sono viste dalla gente (e soprattutto dalla gente che si fa la barba ogni mattina o quasi…) come aizzatrici di sesso sfrenato… Ma non sapete che a livello fisico la danza del ventre ci aiuta a migliorare la nostra salute? Infatti migliora la circolazione sanguigna, il transito intestinale, i dolori mestruali e quelli della colonna vertebrale, sia a livello lombare che cervicale, però come sono scientifica stamattina! E la psiche? A livello psicologico la danza orientale scioglie le tensioni, ci da una maggiore consapevolezza corporea, un senso di rinascita e ci aiuta a riscoprire la nostra femminilità.
Ascoltando, infatti, i suoni della musica orientale, che batte ritmi distensivi, pacificanti e tranquilli, ne conseguono emozioni positive e sentimenti salutari come serenità, gioia e senso di fiducia nelle proprie abilità, intimità con noi stesse… per questo la danza del ventre è anche chiamata danza della felicità.
Allora, care amiche, dite la verità, non vi è venuta voglia di danzare questa mattina?
Un’altra curiosità: la danza dei sette veli… lo so, a voi maschietti piace questa danza, i sette veli con cui Salomè si ondeggia scoprendo un pezzo alla volta, vero? Effettivamente anche dal mio punto di vista, quello femminile intendo, sono concorde, no c’è niente da dire, questa danza è proprio sensuale…In danzaterapia la danza dei sette veli viene effettuata utilizzando tessuti di raso o di velluto, allo scopo di far sperimentare la sensorialità, il piacere delle carezze e attraverso i tessuti stessi riattiva l’esperienza avvolgente di contenimento, come se fossero una seconda pelle. E come dice “Er Cipolla” sul film “Vacanze di Natale 2000 “: Mammmmmamia commmme stooooo…! Me sembra daeese ntenfrullatore…”
Care mie, non avrei mai creduto che ci fosse così tanto da dire sulla danza del ventre, anzi, forse come tanti di noi, l’avevo sottovalutata, ma da oggi, sapete che vi dico?… se mi vedete in giro per il corso, davanti ad una vetrina (per specchiarmi naturalmente) ondeggiando il bacino in maniera rotatoria, non chiamate l’ambulanza… perché mi sto curando il mal di pancia!

Un bacione dalla vostra Audi Carol!
(Personaggio di Claudia Perticaroli)

Audi Carol
Pubblicato Giovedì 3 novembre, 2005 
alle ore 9:19
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