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Teatro Pergolesi: “Chiudere un giorno per non chiudere sempre”

Un sit-in aperto sostituirà la rappresentazione del Falstaff


clicca per ingrandire“Il teatro è vita, ed è soprattutto cultura. La civiltà di una nazione si misura anche dal numero dei suoi teatri e dal numero dei suoi spettatori.Dobbiamo tutelare questo nostro patrimonio; tutela non vuol dire solo finanziamenti – che certo devono esserci -, tutela vuol dire anche saper valorizzare e innovare.
Il teatro italiano ha talenti, quelli che si sono fatti già apprezzare per la loro eccellenza – attrici, attori, costumisti, scenografi, – e molte voci nuove pronte a dare il meglio: giovani attrici e attori. Devono essere incoraggiati e sostenuti“Le parole del Presidente della Repubblica Ciampi stridono con il taglio del 40% al Fondo Unico dello Spettacolo, previsto dalla Legge Finanziaria annunciata dal Governo Berlusconi. Significa che il Fondo, già progressivamente decurtato in questi ultimi anni, verrà ridotto dagli attuali 454 milioni di euro a 300. Verrebbe cioè messa fuori mercato gran parte delle aziende e dei teatri che operano nelle varie attività dello spettacolo, con riflessi pesantemente negativi sui circa 200 mila lavoratori del settore (artisti, musicisti, scenotecnici,…), compresi quelli del vasto indotto che dallo spettacolo trae alimento.
Per la stagione lirica del Teatro Pergolesi ciò equivarrà ad una riduzione di circa 286.000 euro sull’attuale intervento dello Stato come Teatro di Tradizione. Tale minor contributo difficilmente sarà compensato da un maggior intervento del Comune, della Provincia e della Regione, ai quali la prossima Legge Finanziaria ridurrà anche i trasferimenti per la spesa corrente di oltre il 10%.
Conseguentemente la prossima Stagione Lirica del Pergolesi potrebbe prevedere almeno un titolo in meno nel cartellone; ciò significa sicuramente minore occupazione garantita alle oltre duecento maestranze che per oltre 3 mesi lavorano presso il nostro Teatro. Questo è ancora più ingiusto e grave per un Teatro come il nostro che, assieme a tanti altri in Italia, si è sempre contraddistinto per capacità e rigore gestionale, ai quali hanno corrisposto un livello delle produzioni sempre apprezzate dal pubblico e dalla critica musicale (cfr. vedasi allegati sull’”Ape Musicale” messa in scena lo scorso settembre).
Per queste ragioni la Fondazione Pergolesi Spontini ha deciso di aderire allo sciopero indetto dalle associazioni e dai sindacati dello spettacolo, indetto venerdì 14 ottobre, quando in tutta Italia saranno chiuse le sale cinematografiche, da concerto e i teatri.
Pertanto la prevista rappresentazione del “Falstaff” di G. Verdi, seconda recita nel XXXVIII cartellone della Stagione Lirica, non andrà in scena. Di questo ci scusiamo con gli spettatori, che inviteremo alle altre rappresentazioni dell’opera. Ringraziamo per la comprensione e per il sostegno gli artisti e le masse (orchestra e coro), che hanno immediatamente compreso il senso di questa dolorosa scelta, che vuole essere un grido d’allarme anche per il loro futuro professionale.Abbiamo pensato di non disperdere del tutto la serrata di venerdì 14, aprendo lo stesso il Teatro Pergolesi per un sit-in aperto agli spettatori, agli operatori del settore, ai lavoratori dello spettacolo, ai rappresentanti delle categorie sindacali, alle Istituzioni Locali, agli altri Teatri e Enti Teatrali marchigiani.
In quell’occasione dalle ore 21.00 non ci piangeremo addosso, ma informeremo il pubblico sulla fatica, fisica ed economica, che c’è dietro uno spettacolo teatrale; e tra Istituzioni e operatori del settore valuteremo come far contare nelle prossime settimane la nostra voce, verso un Governo sordo e insensibile al valore del patrimonio culturale, musicale e teatrale del nostro Paese.Hanno già aderito alla nostra manifestazione l’Assessore Regionale alla Cultura, Giampiero Solari, la Fondazione Orchestra Regionale delle Marche, l’Associazione Arena Sferisterio di Macerata, Il RossiniOpera Festival, la Fondazione Teatro delle Muse di Ancona, l’Amat, che saranno con noi venerdì sera al Teatro Pergolesi di Jesi.
Come ha detto Roberto Benigni, aderendo alla protesta con il blocco dell’uscita in 800 sale del suo film “La tigre e la neve” prevista proprio venerdì 14 ottobre, “Noi speriamo proprio di fare un danno“.

Fabiano Belcecchi
Presidente della Fondazione Pergolesi Spontini

Redazione Senigallia Notizie
Pubblicato Venerdì 14 ottobre, 2005 
alle ore 10:18
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