La Vigor recita lo stesso copione. Cambia l’ordine dei fattori (la scelta del telaio e quella degli uomini), non cambia il prodotto.
Errori davanti e dietro, con la conseguenza che i gol arrivano dalla parte sbagliata e la classifica si delinea. Naturalmente in peggio.
La Vigor di Chiaravalle non meritava la sconfitta e l’abbiamo scritto a chiare lettere. Quella di ieri si e scriviamo pure questo.
Si comincia a sbagliare al 4′, allorquando Traiani trasforma quella che avrebbe potuto essere una botta vincente (a due passi da Natali, su sontuoso assist di Bertozzini) in una innocua palomba.
Prova a far di meglio Casoni (5′) sul fronte opposto, ma Angiolani si distende e para. Al minuto 17 la prima accelerazione, e avrebbe potuto essere quella giusta: deliziosa giocata di Catini, che libera Traiani in solitudine; niente palombe stavolta, ma un tocco gelido dritto a bersaglio. Paolo si fa perdonare, ma non basterà ai rossoblù per portar fieno in cascina.
La risposta del Caldarola, al 18′, sul piede di Belardinelli: botta rabbiosa, mira sporca, nulla da fare. L’appuntamento col gol per il trequartista biancorosso è però solo rinviato. Minuto 29, torna d’attualità l’ormai collaudatissimo copione rossoblù, o si spadella sotto porta o si spadella dietro: servizio di Pelusi per Belardinelli, difesa vigorina nelle braccia di Morfeo, esecuzione di taglio basso del numero 10 biancorosso, Angiolani battuto. E i gol del Caldarola potrebbero diventare due se Giorgetti (36′) non spazzasse via dalla linea di porta un pallonetto vincente di Bugiolacchi.
La frittata nel secondo tempo, nel giro dì due minuti: 71′, grande manovra Giorgetti-Bertozzini, traversone, Moschini indirizza a rete da due passi, Natali ci arriva, e sul capovolgimento di fronte il Caldarola si trova in 4 contro 2, con la Vigor che sbaglia a non fare fallo e piglia il 2 a 1 di Bugiolacchi, un 2 a 1 che pesa come un macigno. Sulla classifica e sul morale. Ormai drammaticamente sotto i tacchi.

di Raoul Mancinelli
dal Corriere Adriatico