La variante parziale al P.R.G. del 16-02-05 (Riqualificazione dell’area industriale "Fonderia Veco" in località Cesanella), in cui si trasformava un’area industriale in residenziale, avrebbe costituito un elemento di forte anomalia urbanistica ed amministrativa se non fosse stata condizionata da valutazioni politiche e di opportunità, derivanti da una contrastata convivenza pluridecennale della fabbrica con il quartiere della Cesanella; e a cui si sono aggiunte, negli ultimi tempi, gravi emergenze economiche ed occupazionali.
Pur di allontanare definitivamente la inquinante presenza dal quartiere e salvaguardare allo stesso tempo i posti di lavoro si è accettato quello che in condizioni normali sarebbe stato inaccettabile. Infatti, si è deliberato il cambio della destinazione d’uso della vasta area, da industriale a residenziale, senza un preventivo approfondimento delle potenzialità strategiche dell’area, guidati solo da criteri contingenti, all’unico scopo di assicurare alla proprietà un consistente ritorno economico, tale da indurla a reinvestire altrove nell’attività produttiva, salvaguardando così i restanti livelli occupazionali.
Insomma, in poche parole, un rospo da ingoiare soprattutto per salvare 25 posti di lavoro. Ci sarebbe stato molto da discutere in proposito, ma anche noi abbiamo accettato il "sacrificio".
Oggi i termini sono profondamente cambiati: la proprietà ha dimostrato di non avere nessuna intenzione di delocalizzare la attività e mantenere gli attuali livelli di occupazione. La fabbrica ha già chiuso e le promesse di riassunzione tra vecchia e nuova proprietà (la solita Edra Costruzioni, probabile impresa lottizzante) sono troppo vaghe ed insufficienti.
In pratica sono venuti meno i presupposti che erano alla base di un accordo molto oneroso per la collettività sul piano della pianificazione urbanistica.
Chiediamo pertanto al Consiglio Comunale (e lo formalizzeremo con le osservazioni) di revocare la delibera del 16 febbraio scorso o, in subordine, di sospenderla a tempo indeterminato.
A questo punto la nostra convinzione, e la logica, ci dicono che bisogna anzitutto azzerare la situazione e decidere il futuro dell’area in base a criteri oggettivi, non influenzati da fattori contingenti.
Le possibilità sono diverse e non è detto che la scelta residenziale sia la migliore per la città.
A tale proposito ci permettiamo una riflessione: non manca occasione in cui non venga sottolineato come sia stato un grave errore destinare il vasto territorio pianeggiante a nord della città, tra la Cesanella, il Cesano, la Statale 16 e l’autostrada a funzioni produttive. A poche centinaia di metri dal mare, di fronte ad una spiaggia magnifica, sarebbe stato molto meglio avere, invece di una marea di capannoni, un comprensorio turistico, con strutture a basso impatto ambientale.
Secondo i dati della Regione, con un turismo generalmente in crisi, che nell’anno scorso ha fatto segnare un calo di presenze di quasi il 3%, l’unico settore in controtendenza, che non conosce crisi, è quello del turismo all’aria aperta (campeggi, bungalows, aree camper …). Senigallia in questo settore è particolarmente carente ed il settore a nord della città risulta completamente sprovvisto di strutture per il turismo "plein air".
La dismissione della VECO non può essere una possibilità per rimediare, parzialmente, ad un errore storico e per potenziare un settore turistico di cui la città è carente?
Ma prima di tutto va imposta una radicale bonifica dell’area, a carico della proprietà.

per Gruppo Società e Ambiente
il Comitato Direttivo