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Falconara Marittima: In esclusiva regionale la Misa Flamenca

Per il Festival "Sacra Musa" un capolavoro di spiritualita' della tradizione andalusa

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Recuperando l’appuntamento già fissato per il 2 aprile, ma allora rimandato per la scomparsa del Pontefice, sabato 30 aprile alle ore 21.30 presso la Chiesa San Giuseppe di Falconara Marittima è di scena il flamenco, con un evento memorabile e in esclusiva regionale per il Festival di Pasqua "Sacra Musa", organizzato dalla Fondazione "Lanari" in collaborazione con la Provincia di Ancona e con i Comuni di Falconara Marittima, Jesi, Monte San Vito e Cupramontana.
Giunto ormai alla terza edizione, "Sacra Musa" propone programmi di varia espressività artistica ­concerti, teatro, danza- e di diversa ascendenza culturale attraverso le epoche, dall¹antichità all¹oggi, presentando esiti musicali e rappresentativi frutto della sensibilità spirituale di differenti civiltà e tradizioni.
"Nel novero dello "spettacolo sacro" ­sottolinea il direttore artistico Gianni Gualdoni- il Festival non limita la sua attenzione all’ambito strettamente religioso pertinente alle varie diverse fedi e confessioni, indagando invece l¹ampia gamma dell’espressività di tipo spirituale nelle sue variegate forme, in una ricerca laica dei possibili differenti modi in cui i valori umani, del mondo e nel mondo, si rapportano con la propria visione dell¹assoluto".
L’appuntamento di Falconara Marittima è dunque con la passionale e spettacolare tradizione andalusa, nella sua particolarissima lettura della religiosità cattolica: in programma la "Misa Flamenca", ovvero il rito primario della cristianità espresso secondo il linguaggio e la sensibilità interpretativa del flamenco. Un appuntamento di rara esecuzione, proposto dalla prestigiosa Compagnia "Flamencolibre", formata da ben otto artisti tra danzatori, cantanti e musicisti.
Se il Flamenco è considerato una delle espressioni d¹arte più pure in assoluto, la passionalità, la forza, i suoi significati profondi sono rimasti nel tempo incontaminati, rappresentando i sentimenti più urgenti ed autentici dell¹uomo. La sacralità dell’espressione è il primo importante dato della tradizione flamenca, che nelle forme del culto trova una sua fisionomia e una radice robusta: grandi scrittori, da Cervantes a Lope de Vega, attestano e trattano nei loro lavori la grande religiosità di canti e danze con cui tale espressività popolare di ispirazione sacra si manifesta in Spagna, soprattutto in Andalusia. In tale contesto, la "Misa Flamenca" costituisce forse l¹accento più determinante di questa spiritualità radicata e diffusa. Il "cante" più profondo e autentico trova la sua massima intensità d¹espressione nel racconto della passione e morte di Gesù, manifestazione potente e austera della fede, in cui si dice che le grida del "cantaor" siano strappate direttamente dall¹anima.
Nella "Misa" la forza e la drammaticità del flamenco si erge rabbiosamente e con intensa partecipazione dal mondo dei sensi e delle passioni terrene, attraverso la sequenza dei brani nello sviluppo della liturgia fino al coinvolgimento nel "rito", creando emozioni e stati d¹animo, singoli e collettivi, di elevata sensibilità spirituale.
L¹ingresso è libero.

Pubblicato Venerdì 29 aprile, 2005 
alle ore 10:42
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