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Sequestrano bimba per rubare oro e fucili

In casa anche il fratello che e' stato narcotizzato


Tre banditi tengono in scacco una bambina di dieci anni, narcotizzano il fratello maggiore e svaligiano la casa approfittando dell’assenza del nonno e dei genitori. Un incubo finito per fortuna senza conseguenze se non quella di un danno economico, ma che ha shockato un’intera famiglia e che riporta drammaticamente in auge la scarsa sicurezza del territorio senigalliese.
Il fatto è avvenuto alle 10.30 di ieri in una bifamiliare a Sant’Angelo. L’incubo ha inizio con il campanello di casa che suona e la piccola Alice, a casa insieme al fratello di sedici anni che dorme al piano superiore, che apre.
Davanti a lei tre ragazzi a viso scoperto, probabilmente italiani: chiedono di entrare con la scusa di installare l’allarme alla cassaforte. "Ho capito subito che c’era qualcosa di strano -racconta Alice agli investigatori – però ormai erano entrati. Così ho pensato che se fossi stata zitta e calma non mi sarebbe successo nulla".
Attimi di terrore che non hanno gettato la bambina nel panico. Un sangue freddo incredibile per la sua età che probabilmente ha evitato che la situazione degenerasse. I malviventi nel frattempo le intimano di non urlare perché non è loro intenzione farle del male: uno la tiene immobilizzata, gli altri scardinano una fuciliera blindata. L’armadio contenente sei fucili del valore di 10.000 euro e 3.000 euro in gioielli. Poi si dirigono al piano superiore dove dorme il fratello e, per evitare che si svegli, lo narcotizzano con l’etere.
I banditi frugano nei cassetti e mettono a soqquadro tutte le stanze, dove però non trovano altri oggetti di valore. Tornati al piano inferiore, dove Alice continua a seguire i loro movimenti senza parlare, portano fuori la fuciliera.Si chiudono alle spalle la porta, caricano il bottino su una station wagon grigia con la quale si allontanano. Alice chiama immediatamente il padre al cellulare che si precipita a casa. "Appena entrati abbiamo sentito un forte odore di etere – spiegano i genitori -ci siamo assicurati che i ragazzi stessero bene e poi abbiamo chiamato la Polizia per la denuncia".
Il sospetto è che le mosse della famiglia siano state spiate e studiate dai malviventi, entrati in azione pochi minuti dopo che il nonno si era allontanato, per andare a svolgere una commissione.Proprio con la convinzione che fosse stato lui a suonare, perché dimenticatosi di qualcosa, la bambina ha aperto senza indugiare. Quando però si è accorta di aver sbagliato ad aprire quella porta era ormai troppo tardi. Il suo coraggio le ha permesso tuttavia di tenere sotto controllo la situazione. Il fratello ricorda invece di aver udito dei rumori, ma di non essere stato in grado di aprire gli occhi e scendere dal letto.

Marcello Pagliari
Sabrina Marinelli
dal Corriere Adriatico

Redazione Senigallia Notizie
Pubblicato Mercoledì 30 marzo, 2005 
alle ore 9:58
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