TeatrOltre a Fano, Pesaro e Urbino in pullman
Un cartellone ricco di esclusive regionali
Da marzo a maggio i teatri di Fano, Pesaro e Urbino ospiteranno la rassegna di teatro contemporaneo dal titolo TeatrOltre. Il cartellone promosso dai Comuni di Fano, Pesaro e Urbino in collaborazione con la Provincia di Pesaro e Urbino e l’Amat si compone di sei appuntamenti – tutti in esclusiva regionale tranne uno – espressione dei linguaggi teatrali più innovativi. L’idea è di arricchire e promuovere l’offerta teatrale con iniziative concordate e coordinate pensate per un pubblico e un palcoscenico “grande 3 città”. TeatrOltre non guarda però solo ad un pubblico provinciale ma bensì regionale. Grazie infatti all’iniziativa Teatro in trasferta sarà possibile raggiungere con un pullman da Ancona i teatri di Fano, Pesaro ed Urbino (senza costi aggiunti rispetto al semplice abbonamento – prenotazioni al n. 071 2075880).
Ad inaugurare TeartrOltre sarà il 17 marzo ad UrbinoLa scimia liberamente ispirato a Le due zittelle di Tommaso Landolfi. Lo spettacolo, presentato con grande successo alla Biennale di Venezia, è diretto da Emma Dante, regista piena di talento che rivela con grande forza emotiva e figurativa le caratteristiche della sua poetica che pone al suo centro una parola che si fa corpo e un corpo che si trasforma in primo elemento della comunicazione teatrale.
Il 22 e 23 marzo Urbino ospiterà – alla Rampa di Francesco di Giorgio Martini – la Societas Raffaello Sanzio, il gruppo di Cesena guidato da Romeo Castellucci considerato una delle esperienze teatrali più interessanti di questi anni, con Crescita XI. Urbino. La Crescita – spiega il gruppo – è un’azione teatrale che fa riferimento a uno o più Episodi della Tragedia Endogonidia. Ciò che caratterizza la Crescita è un’origine pratica che deriva oltre che dall’Episodio anche dal luogo dove essa si compie, e anche la rapidità dell’azione e della demolizione. Una vera e propria comparsa locale che dura pochi minuti e che si ripete in modo ciclico.
Il 2 aprile TeatrOltre si “trasferisce” al Teatro della Fortuna di Fano dove sarà in scena Bestia da stile di Pier Paolo Pasolini nella rilettura di Antonio Latella, regista prolifico che dal 1998 ha firmato molti spettacoli. Bestia da stile è un’opera teatrale che attraversando frantuma tutte le regole e le forme di scrittura teatrale. A dare voce e corpo a questa sorta di biografia, di testamento, dove lo stesso Pasolini si schiera in prima linea è una nutrita compagnia di eccellenti attori tra cui spicca la magistrale interpretzione di Marco Foschi.
Il 6 aprile Fanny & Alexander presenterà ad Urbino l’ultimo lavoro Aqua marina. Il romanzo Ada di Nabokov, storia di un incesto demoniaco, di un gioco d’infanzia portato avanti all’infinito, permette a Fanny & Alexander di esplorare il rapporto tra eros e thanatos, come enigma e come pulsione onirica. Il gruppo sfrutta le molteplici possibilità del palcoscenico creando un mosaico sonoro, visivo ed emotivo che ingloba e ipnotizza lo spettatore.
Il 15 aprile sarà in scena a Pesaro (Teatro Rossini) il nuovo lavoro dei Motus, L’ospite un variegato viaggio nell’universo di Pasolini che parte da Teorema e approda a Petrolio. Motus è una compagnia riminese fondata da Enrico Casagrande e Daniela Nicolò nel 1991 e considerata una delle realtà di punta del teatro italiano. Il gruppo ha iniziato una immersione nel mondo di Pier Paolo Pasolini producendo diversi studi e due spettacoli: Come un cane senza padrone (2004) e appunto L’Ospite nel 2004, spettacolo che vive della contaminazione di cinema e teatro.
Il Teatro Valdoca torna a Pesaro – il 14 maggio al Teatro Rossini – con Fango che diventa luce, la prima tappa del progetto Paesaggio con fratello rotto diretto da Cesare Ronconi. In scena ci sono tre animali, un macellaio, un oracolo ed un cantore; al centro un altare o forse uno scannatoio, una macelleria. Le parole – di Mariangela Gualtieri – sono visionarie. Le immagini dure e impressionanti. Paesaggio con fratello rotto è uno spettacolo che pone delle domande forti a chi guarda, uno spettacolo che – come sempre con la Valdoca – colpisce per visione, incanto, comunicazione viscerale.
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