Omicidio volontario con attenuanti generiche equivalenti alla premeditazione. E’ questa la qualificazione del reato per cui il gup di Ancona Sergio Cutrona ha condannato, con rito abbreviato, a 18 anni di reclusione l’ex militare croato Ivan Vukas, 42 anni, reo confesso dell’omicidio del tassista senigalliese trentanovenne Stefano Guazzarotti. Il tassista venne ucciso la sera del 9 dicembre 2003 con tre colpi di pistola esplosi all’interno della sua auto di servizio. Il pm Irene Bilotta aveva sollecitato una condanna a 30 anni di carcere per omicidio premeditato e aggravato dai futili motivi. Sulla pena ha influito la riduzione di un terzo prevista per la scelta del rito abbreviato.
Secondo l’accusa, Vukas assassinò Guazzarotti per non pagare la corsa del taxi, dalla stazione di Falconara al piazzale del night Snoopy di Cesano di Senigallia, dove avvenne l’omicidio.Dopo l’arresto, avvenuto una settimana dopo il fatto, Vukas aveva chiamato in causa anche un lavoratore portuale, residente in provincia di Ancona, come mandante dell’omicidio, e anche come colui che gli avrebbe fornito la pistola del delitto (una Tokarev cal. 7,62 parabellum di fabbricazione russa). Su questo presunto complice il pm ha aperto un fascicolo di indagine dopo che il giudice le aveva trasmesso gli atti per verificare la fondatezza delle rivelazione dell’imputato. Il gup ha riconosciuto alle parti civili costituite il diritto al risarcimento dei danni. Alla moglie e al figlio di Guazzarotti, sono state concesse provvisionali esecutive di 150 mila euro ciascuno. Cinquantamila euro a testa, invece, sono stati riconosciuti ai genitori della vittima e al fratello. "Aspettiamo di leggere le motivazioni della sentenza – ha detto amareggiato l’avvocato di parte civile Alessandro Scaloni – per capire perchè l’entità della pena sia così bassa rispetto alla gravità del fatto".
dal Resto del Carlino