Grazie al suo avvenente aspetto dopo la costruzione di quella che doveva essere semplicemente una stabile "piattaforma a mare", la struttura, oggi la più ammirata dell’Adriatico, divenne per tutti "La Rotonda". Tra i progetti presentati perla costruzione, fu scelto quello dell’ingegnere Enrico Cardelli di Ancona. Secondo i consiglieri del Comitato, perché "esso conteneva le caratteristiche di genialità e di economicità volute… ". L’importo del progetto era di 510.000 mila lire. Trovati i finanziamenti si parti’ ai primi di luglio del 1932. Intanto mentre i lavori si stavano avviando a conclusione, il presidente Monti Guarnieri, fu incaricato di acqistare il mobilio per arredarla, "’fino alla spesa massima di 30 mila lire". Nel maggio 1933, tutto era pronto e i lavori ultimati. Con l ‘affidamento della gestione del bar e del ristorante a Pasquale Roccati, mentre la sala da ballo veniva lasciata alla gestione dell’Azienda autonoma di soggiorno per l’organizzazione degli intrattenimentì, cominciava, la grande avventura della Rotonda, divenuta presto simbolo dell’identità senigalliese e delle Marche in genere.Dal Corriere Adriatico del 19 luglio 1933, riportiamo alcuni brani di un articolo riguardanti l’inaugurazione.
"Ieri in occasione dell’inaugurazione della "piattaforma" – si legge nelle righe affidate al cronista – innumerevoli bandiere sventolavano negli alberghi, nelle pensioni e su tutta la zona balneare in festa… Una nota di vivo entusiasmo ha quindi caratterizzato la cerimonia svoltasi in serata in una cornice di perfetta signorilità e di mondane eleganze. Alle 21, la folla degli invitati ha incominciato a gremire l’ingresso ed in breve il magnifico salone centrale, le due sale laterali ed il retrostante piazzale all’aperto raccoglievano le migliori famiglie senigalliesi e forestiere, nonché molte distinte personalità delle città viciniori… a fare gli onori di casa il commissario straordinario dell Azienda autonoma dott. Pichi. Si corona così una fulgidissima opera di importanza vitale per la nostra spiaggia desiderosa di rivendicare un antico primato ".
Il 7 luglio 1935, Umberto di Savoia, principe di Piemonte, futuro re d’Italia, arriva sul piazzale antistante la Rotonda. Ovunque folla, ,fiori e bandiere. L’allora podestà, il geometra Aldo Allegrezza, aveva invitato la cittadinanza tutta a partecipare e alle varie Associazioni a trovarsi con i labari sociali nel piazzale della Penna, alle ore 14,30, precise. Tutto per il principe di Piemonte, che onorava della sua presenza regale la città per inaugurare la colonia marina dell’Unes, intitolata a "Maria Pia di Savoia" e naturalmente per visitare la splendida costruzione della Rotonda a mare. Dopo essere sceso dalla sua lussuosa automobile nel piazzale antistante la Rotonda, Umberto di Savoia fece il suo ingresso alla Rotonda, impeccabilmente vestito di bianco, con la divisa della Marina militare. La visitò tutta e si soffermò, nonostante la giornata ventosa, sulla terrazza della Rotonda a conversare. Un vero e proprio evento mondano che le cronache del tempo sottolinearono con enfasi.
Famosa in tutto il modo La Rotonda lo fu anche in seguito tra la metà e la fine degli anni Sessanta, ad esempio.Gestita, allora, dall’imprenditore Ferruccio Crivellini, era il ritrovo alla moda e continuò ad esserlo per ben venti anni (1966/1986). Perciò chiudete gli occhi ed immaginate appoggiati al lussuoso bancone del bar della Rotonda, Gino Paoli e Fred Bongusto e ancora Franco Califano e Mal dei Primitiv, che poi avrebbero intrattenuto i presenti per una serata da ricordare per sempre. La Rotonda chiuse i suoi battenti nel 1990.
E se oggi riaprisse, chi potremmo trovare a sorseggiare un drink nel suo bar?
Il presidente Berlusconi?
O il bel "conte Ristoro", interprete di "Elisa di Rivombrosa"?
di Giulietta Bettini
Dal Corriere Adriatico