Ad un anno dalla scomparsa del Prof. Anselmi la sua opera continua
Sabato 6 novembre la prima "lezione" tenuta dal Prof. Matvejevic
Un’anno fa, era il 7 novembre 2003, il Prof. Anselmi ci lasciava, creando un grande vuoto culturale nella citta’ e nel cuore dei suoi piu’ stretti collaboratori: Ada Antonietti direttore del Museo della Mezzadria, il Prof. Sori per la rivista Proposte e Ricerche ed il dott. Morpurgo presidente dell’associazione Storia dell’Agricoltura Marchigiana.E’ per proseguire il lavoro iniziato da questo studioso, da questo “intellettuale organico” alla sua citta’ ed alla sua terra, che insieme con il Comune di Senigallia e la Regione Marche, hanno intenzione di istituire un appuntamento annuale in ricordo di questo nostro grande concittadino che si chiamera’ “Lezioni Sergio Anselmi” dove lo studioso verra’ celebrato e ricordato semplicemente continuando a discutere i suoi temi piu’ cari. Le lezioni poi verranno di volta in volta pubblicate in Proposte e Ricerche, un progetto, una “creatura”, fortemente voluta dal Professore, a riprova che la grande storia, la Cultura, la si puo’ fare anche in provincia.
Queste lezioni quindi, saranno come un filo mai spezzato, non a caso l’ultimo tema trattato dal professore e pubblicato nel n. 52 di Proposte e Ricerche, s’intitola I Mediterranei e il Mediterraneo, e la prima lezione che si terra’ domani sabato 6 novembre all’Auditorium San Rocco alle ore 9.30, avra’ come tema il Mediterraneo, ed a parlarne uno storico e studioso del Mediterraneo come il Prof. Matvejevic, un decifratore di quel coacervo di culture che e’ il Mediterraneo.Un legame, quello tra i due studiosi, reso ancora piu’ stretto dall’interesse di entrambi per il mare Adriatico, ed in special modo per i rapporti tra le due sponde.
La giornata di sabato proseguira’ alle ore 12 al Museo di Storia della Mezzadria, dove alla presenza anche del Sindaco Angeloni e del Presidente della Regione Vito D’Ambrosio, verra’ ufficialmente intitolato a Sergio Anselmi.
Il Museo, ecco un altro progetto del professore, inaugurato nel 1978, e che per il suo rigore scientifico e l’amore per il lavoro contadino e per le trasformazioni del nostro territorio, e’ uno dei pochi Musei del genere ad essere riconosciuto dall’Unesco. Un luogo di memoria, in grado di testimoniare tutti gli aspetti storici, sociali ed antropologici del mondo contadino e della civilta’ rurale nelle Marche. Ed e’ per questo che da sabato si chiamera’ Museo di Storia della Mezzadria “Sergio Anselmi”.
di Maria Pettinari
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