Cala il sipario sulla gestione Giometti.Il grande business, che ruota intorno alle pellicole cinematografiche, passerà in secondo piano con avvio di una nuova fase per "La Fenice". "Non è accettabile – esordisce Luciano Montesi, Verdi -, che un solo gestore unifichi in una catena tutti i più grandi cinema della regione, strangolando le realtà piùpiccole come sta accadendo per il Gabbiano che a fatica riesce a reperire i film. E’ giusto quindi che Giometti si accontenti del multiplex".Chi allora prenderà in gestione "La Fenice", si chiede a questo punto Lucio Massaccesi, An. "Un teatro non va avanti con i soli soldi pubblici – replica Alfio Albani, assessore alla Cultura -, un coinvolgimento dei privati sarà necessario quindi dobbiamo creare le basi perchè ciò sia possibile". Non solo cinema quindi per il teatro che dovrà riappropriarsi della sua vocazione di un tempo: quella teatrale appunto. Attori in carne ed ossa animeranno il palcoscenico, prendendo il posto, anche se non completamente, dei colleghi che recitano sul grande schermo.Il cinema continuerà ad esserci – spiega l’assessore -, perchè rappresenta una forma d’arte che non intendiamo demonizzare, non sarà però unica attrattiva. Dovrà esserci un pò di tutto, dalla prosa, alla satira alla musica e soprattutto dovrà esserci una proposta a 360 gradi, con un cartellone di eventi per l’inverno ed anche per l’estate". I dettagli sono ancora da programmare, mentre il tempo a disposizione dell’amministrazione sta per scadere. Rimangono poco più di due mesi per dare una nuova veste allo scatolone di cemento", sorto`dalle ceneri dell’antico e storico teatro. Il 31 dicembre scade infatti il contratto con il gestore ed entro quella data il futuro de "La Fenice" dovrà essere nitido. Durante la seduta della V Commissione di ieri sono emersi alcuni suggerimenti in merito ad una decisione delicata, vista la grande aspettativa tra i senigalliesi.Il primo passo è dato dalla nascita di un forum di associazioni teatrali locali, che saranno sicuramente protagoniste delle prossime stagioni teatrali. Si parte infatti dagli artisti di casa nostra per rilanciare una cultura che negli anni ha perso terreno. Ricostruire il pubblico appare fondamentale e non impossibile, come sostiene Paola Martinelli, Patto per Senigallia. "L’offerta deve essere attraente – dichiara -, e non sarà difficile ricrearlo perchè l’interesse sulle attività teatrali va solo riscoperto, come stanno già facendo molti studenti nelle scuole. E poi dobbiamo aver ben chiaro che nella cultura non si spende ma si investe". Puntare sulle cosidette "residenze" potrebbe essere la carta vincente, per rilanciare le attività teatrali insieme all’immagine di Senigallia. Si tratterebbe di dare ospitalità alle compagnie teatrali prima dell’avvio delle tourneè, per consentire loro di fare le prove nel teatro ed ottenere in cambio l’anteprima nazionale. Una pubblicità per la città ed il suo teatro, che di certo non guasterebbe visto che "La Fenice" è immersa in un contesto piuttosto competitivo. "I teatri presenti nella nostra regione sono moltissimi – sottolinea Alessandro Cicconi Massi, Forza Italia -, e già a livello provinciale ne abbiamo tre molto importanti che sono ad Ancona, Jesi, Fabriano. Occorre quindì dare una sua connotazione alla nostra realtà teatrale, magari puntando sui musical che ultimamente stanno ottenendo un grande successo". Un dato certo è che il risveglio della cultura teatrale non sarà circoscritto a "La Fenice", perche’ l’intento è di attivare un circuito esteso che coinvolga piu’ ambiti. La proposta di Montesi è mettere in rete lo storico teatro con l’Auditorium S.Rocco, la chiesa dei Cancelli ed il cinema Gabbiano. Sei sale, con un teatro ed i suoi satelliti, in cui sviluppare eventi in concomitanza per una stagione culturale di grande spessore.
di Sabrina Marinelli