Come segnare nella sfida più sentita, a un passo da casa,contro la squadra dove sei nato e cresciuto. Rodolfo Montanari, 21 anni, di Monteporzio, prova l’inedita gioia punendo il suo Mondolfo, che due stagioni fa lo aveva lanciato nel calcio che conta. E’ lui il protagonista del derby dell’Adriatico, tornato a rivivere dopo oltre vent’anni di assenza. L’ ex Pergolese carica sulle sue spalle robuste una Vigor spenta, lontana parente di quella frizzante e divertente ammirata nelle prime due uscite, trascinandola verso il secondo successo di fila. A volte basta e avanza un tiro in porta. A lasciarci le penne è il povero Mondolfo, ancora inchiodato alla squallida quota 0, nonostante l’ennesima convincente prova. Urso, senza Amadori e Spotti, si affida al 4-2-3-1. Costieri è il punto di riferimento avanzato. Goffi, Temporini e Donati provano (in realtà rimarrà solo un’idea) a imitare Figo, Zidane e Raul. Pure Giuliani ha un’ attacco spuntato. Non c’è Minero (manca il nullaosta sul tesseramento), non c’è Simone Rossetti (noie muscolari), non c’è neppure il baby Coppa (problemi all’inguine). Gilda rinuncia al 4-3-3 e torna al 4-4-2. Goldoni si improvvisa centravanti con scarsi risultati. Il Mondolfo parte forte, ma non punge. Costieri, Temporini e Urso suonano la carica, Angiolani risponde sempre presente. Donati reclama il penalty per un mani di Marchetti: Petrini chiude gli occhi e lascia proseguire tra le proteste.Alla mezz’ora Giuliani corre ai ripari.Goldoni torna al centro della difesa, Montanari avanza a centrocampo, Figueroa si piazza davanti. La musica, però, non cambia. Solo Pandolfi prova la conclusione: mira imprecisa. Nella ripresa prima Costieri si divora una ghiotta occasione su traversone parlante di Cinotti, poi Petrini annulla la rete di Vergom, ravvisando un fuorigioco inesistente sulla punizione di Urso. La Vigor controlla sorniona e al 72′ piazza il colpo letale. Baldarelli è un fulmine sulla destra, aggira Odoguardio e traversa per Figueroa. Il ponte aereo dell’argentino libera Montanari, la cui craniata non lascia scampo a Bozzi. L’assalto finale del Mondolfo sarà tanto generoso quanto inconcludente.
di Daniele Tittarelli